Tiene banco ancora la notizia dello spostamento di Crackdown 3 al 2018, con conseguente salto clamoroso della finestra di lancio di Xbox One X. Che questo rappresenti un altro sintomo dello stato preoccupante della produzione interna di Microsoft è ovvio, e ne abbiamo discusso proprio ieri, ma si porta dietro anche altre possibili considerazioni, che si possono allargare anche alla concorrenza e si collegano alla nuova gestione dei rinnovamenti hardware delle console con le cosiddette "generazioni di mezzo". L'indignazione sulla decisione presa da Microsoft è piuttosto generalizzata, ma è alimentata soprattutto dallo stato di subalternità di Xbox One nei confronti di PlayStation 4, per cui in molti si attendevano una reazione di forza da parte della casa di Redmond con l'arrivo di Xbox One X, scordandosi però che si tratta comunque solo di un altro aggiornamento hardware all'interno della medesima famiglia di console.
Avendo meno da dimostrare, la situazione del catalogo di titoli disponibili al lancio di PlayStation 4 Pro fece meno scalpore ma dimostrava anch'essa una sostanziale assenza di giochi first party nuovi da parte di Sony, forse anche perché la solita comunicazione scafata del gigante nipponico fece passare per lineup di lancio un elenco di titoli già usciti o in uscita su PlayStation 4 con supporto per le nuove caratteristiche della console, tra i quali come giochi first party figuravano primizie come Knack e Infamous: Second Son, usciti tre anni prima. Volendo fare un confronto diretto, un Forza Motorsport 7 "pompato", qualche indie e gli oltre 80 titoli confermati per il supporto alla linea Xbox One X Enhanced non sfigurano per nulla, anche se è chiaro che da una Microsoft in difficoltà sul fronte videoludico sia lecito aspettarsi molto di più.
Al di là dei paragoni tra i concorrenti, emerge però evidente il diverso atteggiamento che i produttori hanno nei confronti delle lineup di lancio di fronte a queste nuove console, che sono a tutti gli effetti dei meri aggiornamenti hardware. Così come succede al lancio di una nuova scheda grafica, la lineup che conta all'arrivo di queste macchine intermedie è semplicemente quella della piattaforma già presente sul mercato, perché la compatibilità assicurata con la "famiglia" di console elimina di per sé già il fattore dell'esclusività tra gli elementi determinanti per l'acquisto della nuova macchina. Questo viene dunque guidato da fattori diversi, in primis la volontà di avere un hardware più performante, magari in grado di sfruttare al meglio le potenzialità del proprio display.
Nel caso in cui questa concezione dello step evolutivo in continuità con il passato venga condivisa anche dalle prossime console (PlayStation 5 e Xbox qualcos'altro), potremmo trovarci di fronte a una situazione analoga, che da una parte offre i vantaggi di un parco giochi esistente già ampio e variegato, ma dall'altra non presenta quei classici titoli - solitamente first party - in grado di sfruttare al massimo il nuovo hardware, e soprattutto giocabili in effetti soltanto su quest'ultimo. D'altra parte, l'estensione del concetto di esclusiva anche a Windows 10, per quanto riguarda in particolare Xbox, ci ha già iniziato ad abituare a questa prospettiva, resta solo da vedere come abbiano intenzione di muoversi Sony e Microsoft con le prossime console, con la casa di Redmond che sembra più intenzionata a proseguire su questa strada e Sony che ha riferito di considerare PlayStation 5 come uno stacco evolutivo tradizionale ma che difficilmente vorrà tagliare fuori di netto i quasi 100 milioni di utenti probabili nel giro dei prossimi anni. Insomma, la questione è ancora aperta ma è possibile che ci si debba abituare alle lineup di lancio particolarmente povere di novità assolute, anche in vista delle prossime Xbox e PlayStation.