Dopo lo spiacevole caso di House Party, gioco ammesso alla vendita su Steam, quindi obbligato alla censura per poter tornare disponibile, il negozio di Valve è di nuovo nell'occhio del ciclone per via di un videogioco a sfondo erotico.
In questo caso si tratta dell'avventura punta e clicca Strangers in a Strange Land, anch'essa prima ammessa alla vendita, quindi bloccata con la richiesta di censurare i contenuti più espliciti, cosa che è stata prontamente fatta dagli sviluppatori. In entrambi i casi è stata prodotta anche una patch che rimuove le censure, che quindi diventano ininfluenti. Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio, perché le polemiche sono comunque fioccate. Molti si sono infatti chiesti come mai Valve censuri solo i titoli che ottengono un certo successo, lasciandone intoccati altri. Si chiedono anche come mai Valve non eviti questi spiacevoli incidente facendo dei semplici controlli prima della pubblicazione. In questo caso oltretutto parliamo di un titolo non recentissimo, i cui contenuti erano già ben noti tempo. Possibile tanta superficialità?