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Dopo il caso Star Wars: Battlefront II, anche gli utenti di FIFA 18 stanno pensando di insorgere contro le microtransazioni

Si rischia l'effetto valanga

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   17/11/2017

Pare che il caso Star Wars: Battlefront II abbia scoperchiato il vaso di Pandora e dato infine voce a un malessere diffuso nel mondo dei videogiochi. Dopo la rimozione temporanea delle microtransazioni dal gioco, gli appassionati di altri titoli hanno iniziato a valutare cosa fare in merito. Ad esempio la comunità di FIFA 18, già di suo abbastanza ostile verso l'ultimo capitolo della serie, ha iniziato a chiedersi come comportarsi per spingere Electronic Arts ha disattivare le microtransazioni di FIFA Ultimate Team.

È giusto notare che le microtransazioni dei due titoli sono basate su sistemi molto differenti, ma le lamentele sono di tipo molto simile: in FUT è possibile acquistare FIFA Points con soldi veri che permettono a loro volta di acquistare pacchetti di carte che possono includere giocatori anche molto forti. Le carte funzionano sostanzialmente come le casse premio, visto che i suddetti giocatori non possono essere acquistati in modo diretto. Insomma, per molti si tratterebbe di un sistema pay-to-win bello e buono, anche se va detto che gli equilibri di gioco difficilmente consentono a un novizio, anche con carte molto forti, di battere un giocatore più capace.

Come mai la comunità di FIFA 18 non è insorta prima, come quella di Star Wars: Battlefront II? La risposta pare essere nella sua composizione, fatta maggiormente di giocatori casual e meno addentri a certe questioni.