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Nintendo Labo: già tempo di riciclare il cartone? I primi dati di vendita non sono molto positivi

C'è futuro per il cartone integrato con i videogiochi?

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   04/05/2018

Da com'era stato annunciato e accolto da parte del settore, giornalisti videoludici compresi, Nintendo Labo avrebbe dovuto rappresentare una nuova rivoluzione copernicana per il mondo dei videogiochi. Perché nessuno aveva mai pensato di usare il cartone per creare delle periferiche interattive? In effetti si tratta di un esperimento a suo modo affascinante, che dimostra la volontà della casa di Mario di innovare e di provare a lanciare dei prodotti che siano completamente suoi, anche a rischio di non essere compresa e di fallire.

Da questo punto di vista c'è poco da commentare: in un settore stitico che ormai ripete se stesso all'infinito e in cui le nuove idee si possono contare sulle dita della mano di Capitan Uncino, almeno quelle proposte negli ultimi anni (la generazione PlayStation 4 / Xbox One è stata drammatica in tal senso), vedere una società che almeno ci prova trasmette un grande senso di vitalità, a prescindere dal risultato.

Sinceramente parlare di successo o insuccesso per Labo è difficile, perché effettivamente, al di là delle dichiarazioni da comunicato stampa, non sappiamo quali siano le aspettative di vendita di Nintendo e, soprattutto, non sappiamo quanto abbia venduto complessivamente nelle sue prime settimane nei negozi. D'altra parte le aspettative di una certa parte del pubblico erano chiarissime: Labo è un'idea originale che esce su una console originale e di grande successo, quindi non può fallire. Analisi così superficiali non dovrebbero suonarvi nuove, perché se ne sono lette diverse in giro.

Purtroppo nella pratica Labo si è rivelato essere un prodotto problematico, soprattutto per il materiale di cui è composto che, al di là di ogni possibile battuta, non è facile da maneggiare e non è facile da vendere. Per ora comunque, le uniche certezze su Labo arrivano dal Giappone e dal Regno Unito, dove i dati di vendita vengono esplicitati o spiegati dagli analisti che li pubblicano.

Le ultime classifiche giapponesi ci dicono che dal lancio il Kit Assortito di Labo ha venduto complessivamente 116.324 unità, mentre il Kit Robot 34.209. Poche, rispetto al clamore e in confronto ai risultati delle altre esclusive di Switch.

Le recenti classifiche inglesi rendono il quadro ancora più fosco: dopo il debutto in terza posizione, questa settimana il Kit Assortito è uscito dalla top 10, finendo in ventesima posizione. Le vendite del Kit Robot, invece, sono letteralmente crollate, facendolo uscire dalla top 50.

Insomma, il quadro non è proprio dei migliori e nelle prossime settimane difficilmente migliorerà. Forse le vendite aumenteranno in occasione delle festività più importanti, ma non crediamo che possano esplodere (nel caso ci sbagliassimo, ne saremmo più che felici). Del resto non crediamo nemmeno che Nintendo subirà chissà quali contraccolpi dalle vendite sottotono di un singolo prodotto. L'unico monito che possiamo trarre da tutta questa storia, in verità ordinaria, è che a volte l'entusiasmo può distorcere la realtà.

Comunque, Nintendo con Labo un merito ce l'ha e nessuno potrà toglierglielo: avevate mai visto su internet tanti trentenni e quarantenni giocare con il cartone con simile ardore?