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Assassin's Creed Odyssey, un passo in avanti o un ritorno al passato per Ubisoft?

Ubisoft ha adottato nuovamente una programmazione annuale per Assassin's Creed?

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   01/06/2018

L'annuncio ufficiale di Assassin's Creed Odyssey, avvenuto in anticipo rispetto alla conferenza Ubisoft all'E3 2018 per via di un clamoroso leak, come (purtroppo) ormai da tradizione per la serie, porta a fare alcune considerazioni sul brand della casa francese.

La prima è che è stata archiviata l'idea dell'alternanza fra Assassin's Creed e Watch Dogs, nata dall'appiattimento qualitativo figlio della programmazione annuale. Assassin's Creed Unity era stato l'ultimo esempio di una formula abusata, che si perdeva in un mare di mancanze più o meno gravi, e che andava necessariamente ripensata.

Origins è riuscito molto bene in tale intento, cambiando le fondamenta stesse dell'esperienza ed enfatizzando aspetti come il piacere della scoperta e gli elementi ruolistici dei combattimenti. Ora però si potrebbe ricadere nel medesimo errore, dando per assodata la nuova struttura e utilizzandola come base per i prossimi capitoli, senza preoccuparsi più di tanto di cambiarla se non quando un nuovo capolinea diventerà evidente.

Lo scenario dell'antica Grecia non sorprende, era nell'aria ormai da tempo e si pone come il prosieguo naturale del lavoro svolto da Assassin's Creed Origins con l'antico Egitto. Si tratta di una location anch'essa molto affascinante, piena di figure notevoli e di storie interessanti, alcune delle quali dotate di un enorme potenziale laddove le si voglia "romanzare". Lo spartan kick del teaser, per dirne una, non crediamo sia stato mostrato in modo casuale.

Assassin's Creed Odyssey, un passo in avanti o un ritorno al passato per Ubisoft?

Fra le novità di cui si parla in queste ore per Assassin's Creed Odyssey spicca una maggiore attenzione ai meccanismi ruolistici, con la possibilità di cimentarsi con dialoghi a selezione libera con NPC e, immaginiamo, sbloccare in tal modo informazioni che possano dar vita a missioni extra. Un approccio ben collaudato, che difficilmente deluderà le aspettative e anzi darà vita a un'esperienza ancora più ricca e consistente.

Per quanto affascinante e fresco, tuttavia, Assassin's Creed Origins non era un prodotto perfetto. Continuava a soffrire di problemi di bilanciamento legati alla progressione del personaggio (mitigati solo in parte dalla possibilità di attivare un'opzione per l'auto-livellamento degli avversari) e di alcune altre mancanze che, sebbene meno evidenti, speriamo verranno sistemate con il nuovo capitolo.

Assassin's Creed Odyssey, un passo in avanti o un ritorno al passato per Ubisoft?

Il rischio, come detto, è di cadere nuovamente in una spirale dagli effetti nefasti, un appiattimento legato al pur comprensibile adagiarsi sugli allori di un successo meritato, quello dell'ultimo episodio, ma su cui bisogna continuare a lavorare.

Anche e soprattutto sul fronte di una storyline del presente che, seppure in ripresa, non risulta ancora ben definita e appare distante da quelli che erano i presupposti originali del franchise: utilizzare la memoria genetica per rivivere i ricordi di persone vissute nel passato, acquisendone la conoscenza e le abilità per metterle al servizio di un'ultima, difficile battaglia.

Ci sarò spazio in Assassin's Creed Odyssey per un nuovo, intrigante parallelo narrativo? Il ritorno alla programmazione annuale verrà gestito in modo sensato da Ubisoft? E in tutto questo, che fine ha fatto Watch Dogs 3? Parliamone.