Quando si mette in scena la guerra allo scopo di intrattenere - cosa di per sé aberrante a livello logico ma in qualche modo connaturata evidentemente con l'uomo stesso - è difficile non impartire una visione unilaterale del conflitto, specialmente per quanto riguarda i videogiochi, quasi sempre produzioni occidentali improntate su tale impianto culturale.
Tuttavia, Sean Decker di EA Los Angeles tiene a specificare che il nuovo Medal of Honor sarà diverso: non si tratterà di propaganda, ma di una rappresentazione della guerra effettuata in maniera quanto più possibile asettica. "Non sarà un pezzo di grande propaganda dove troviamo la solita bandiera, o cose del genere", ha detto Decker a IncGamers, "E' davvero una cosa incentrata sulle persone che si ritrovano sul campo di battaglia e basta".
Decker lo accomuna al film The Hurt Locker, diretto da Kathryn Bigelow e effettivamente piuttosto alternativo nella sua visione cruda della guerra. "Io penso che quel film abbia cercato di rimanere quanto più distante possibile dalle connotazioni politiche". Infatti "non ha a che fare con la guerra in Iraq e come questa è nata, o qualsiasi altra cosa - è semplicemente basato sugli uomini che stanno sul campo, quello che affrontano giorno per giorno e le loro emozioni". In ogni caso, c'è ancora tempo per sapere qualcosa di più sul nuovo capitolo della serie bellica EA, con un arrivo previsto tra luglio e settembre di quest'anno.