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USA: rifiutata la difesa sull'uso consentito in un processo per "pirateria"

Modifiche in bilico?

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   29/11/2010

L'edizione americana di Wired riporta una notizia che potrebbe sconvolgere alquanto il panorama americano non solo della pirateria, ma anche del semplice modding hardware.

Il caso è partito dal primo processo federale sul modding in ambito console, nel quale risulta imputato il californiano Matthew Crippen, di 28 anni, che di fatto effettuava modifiche hardware su Xbox 360 a pagamento. L'uomo è stato colto in flagrante attraverso delle infiltrazioni di un investigatore inviato dall'ESA e di un agente federale. La difesa era piuttosto convinta di poter contare sul "consentito utilizzo" dell'hardware regolarmente acquistato dall'utente per poter controbattere all'accusa, ma per la prima volta il giudice non ha ammesso l'istanza difensiva e l'imputato rischia di incorrere in una pena a tre anni di detenzione per aver eluso i mezzi di controllo contro la violazione del Digital Millennium Copyright Act a scopo di lucro. La norma dell'"utilizzo consentito" è stata accettata in precedenza per quanto riguarda il jailbreak di iPhone, considerato questo come unico mezzo per poter far funzionare software non certificato da Apple sul cellulare in questione, ma la regola a quanto pare è circoscritta all'ambito della telefonia mobile.

A prescindere dall'utilizzo che si possa fare della modifica hardware su una console, dunque, questa non può rientrare nel caso in questione all'interno dell'utilizzo consentito della macchina da parte dell'utente, al quale non è riconosciuto il diritto di violare i mezzi di controllo sull'utilizzo di materiali protetti da copyright attraverso tale modifica. Nel sistema giudiziario americano questo rappresenta un precedente di notevole importanza in ambito modifiche e pirateria, peraltro introducendo alcuni elementi controversi, come la persistenza della possibilità da parte dell'utente di poter sfruttare - entro certi limiti - il materiale protetto da copyright al di fuori dei normali usi attraverso l'"utilizzo legittimo" ma l'impossibilità effettiva di poterlo fare escludendo la possibilità di bypassare i sistemi di controllo su tale materiale. Attendiamo a questo punto di vedere gli sviluppo del processo in corso a Los Angeles.