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Coop Norway ritira 51 videogiochi violenti

Il paese nordico è ormai in preda alla fobia

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   30/07/2011

Con i suoi attentati, Anders Behring Breivik non ha ucciso solo delle persone, ma anche il senso di sicurezza e di apertura di un intero paese. La Norvegia è in piena crisi di panico, come dimostra questo piccolo fatto che riguarda il mondo dei videogiochi.

Il fatto: nel suo documento programmatico di 1500 pagine, Breivik ha parlato di Call of Duty: Modern Warfare 2 come di un mezzo per addestrarsi:

"I just bought Modern Warfare 2, the game. It is probably the best military simulator out there and it's one of the hottest games this year. I played MW1 as well but I didn't really like it as I'm generally more the fantasy RPG kind of person - Dragon Age Origins etc .and not so much into first person shooters. I see MW2 more as a part of my training-simulation than anything else. I've still learned to love it though and especially the multiplayer part is amazing. You can more or less completely simulate actual operations."

Nonostante la stampa locale non abbia dato un peso enorme alla cosa, concentrandosi più sulle idee politiche e sociali di Breivik, molto più importanti nel determinare le sue decisioni, una grossa catena commerciale, Coop Norway, ha deciso comunque di ritirare dagli scaffali ben cinquantuno giochi violenti, con questa giustificazione:

Geir Inge Stokke, il direttore di Coop Norway, ha giustificato il provvedimento dicendo che: "La decisione di rimuovere i giochi è stata presa quando abbiamo compreso lo scopo dell'attacco. Altri hanno maggiori competenze di noi nel capire gli effetti negativi di questi giochi. Al momento credo sia appropriato per noi ritirarli. Non mi sorprenderei se altri facessero lo stesso. Dobbiamo pensare seriamente a quando rimetterli al loro posto. Il ritorno economico che li riguarda non ha importanza." [traduzione della fonte]

Insomma, non è un buon momento per i videogiochi. Il pericolo, speriamo relativo, della decisione di Coop Norway è che anche altri decidano di seguirne l'esempio, mettendo una forte tesi in mano ai tanti e accaniti critici del medium videoludico.

Fonte: Tom's Hardware

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