Quali leggi Statunitensi dovrebbe importare l'Italia? Quelle anticorruzione? Quelle sulla libertà di stampa? Macché, molto meglio la SOPA (Stop Online Piracy Act), quella che sta facendo discutere mezzo mondo e che sta impegnando in un asprissimo dibattito l'intero Senato americano. A proprorre l'introduzione di una norma simile, addirittura peggiorata, è stato l'Onorevole (pardon) Giovanni Fava della Lega Nord, emendando una legge presentata dal PDL a Settembre 2011.
Il fatto scorcentante, comunque, è che tale provvedimento è stato approvato dalla Commissione per le politiche comunitarie. Per capire l'entità del provvedimento, leggiamo le parole dell'avvocato Guido Scorza: la legge stabilisce che "chiunque possa chiedere a un fornitore di servizi di hosting di rimuovere qualsivoglia contenuto pubblicato online da un utente sulla base del semplice sospetto - non accertato da alcuna Autorità giudiziaria né amministrativa - che si tratti di un contenuto che viola i propri diritti d'autore e che, qualora il provider non ottemperi alla richiesta, possa essere ritenuto responsabile".
Insomma, la logica della norma è semplice quanto aberrante: il cittadino X può chiedere la rimozione di qualunque contenuto basando il sospetto solo sul suo giudizio. Il provider potrà rifutarsi di rimuoverlo, ma rischierà di suo. Ergo, i provider, per non incorrere in cause infinite e rischiare di fallire, saranno costretti a rimuovere ogni contenuto segnalato dal pincopallino di turno. Geniale. Nemmeno la SOPA arriva a tanto, perché richiede quantomeno che la rimozione sia ordinata da un'autorità giudicante e non da un singolo cittadino.
Ma c'è di più, purtroppo. Citiamo dalla fonte, che riprende la legge: "si legge sull'emendamento che i fornitori di servizi online "che mettano a disposizione del destinatario [...] strumenti o servizi ulteriori, in particolare di carattere organizzativo o promozionale, ovvero adotta modalità di presentazione delle informazioni non necessarie ai fini dell'espletamento dei servizi oggetto del presente decreto, che sono idonei ad agevolare o a promuovere la messa in commercio di prodotti o di servizi a opera del destinatario del servizio" siano essi stessi corresponsabili delle violazioni commesse dai clienti."
Insomma, si tratta di una legge dannosissima e anacronistica, che rischia di limitare pesantemente la creazione e la diffusione di contenuti su internet. Ovviamente, conoscendo come funzionano le cose nel nostro parlamento, è pensata per permettere al politico di turno di denunciare e far cancellare velocemente i contenuti che ritiene offensivi nei suoi confronti (solitamente quelli che dicono la verità), ma come al solito per salvarsi la poltrona rischiano di mettere un macigno sull'intera rete.
[Aggiornamento] Mi è stato fatto notare, e ringrazio i ragazzi che mi hanno edotto sull'argomento, che la legge comunque non sarebbe retroattiva e sanzionerebbe i comportamenti diventati illeciti dal momento del varo della legge. (se scriviamo vaccate, visto che non siamo giuristi, vi invitiamo e incitiamo a farcelo notare).
Fonte: Tom's Hardware