Recentemente Multiplayer.it ha commissionato uno studio per capire chi sono i videogiocatori italiani moderni e come si rapportano al medium videoludico e a tutto ciò che ci gira attorno. Mettersi a dare una definizione precisa di videogiocatore sembra essere sempre più inutile, perché ormai è più una categoria merceologica che l'esponente di una vera e propria sottocultura com'era un tempo. Chi è il videogiocatore, quindi? Quello cui vendi le tastiere e le sedie colorate con cui fa il figo durante gli streaming? Quello che è rimasto legato al modello economico nato negli anni 80/90 e che rifiuta ogni novità arrivata poi sul mercato? O, semplicemente, chiunque utilizzi i videogiochi, qualsiasi essi siano, con una buona frequenza? È davvero importante saperlo? Conta davvero dare a questa parola un valore identitario preciso? Oppure è ormai solo un modo per essere inquadrati in certe abitudini di consumo? Dallo studio cui abbiamo accennato in apertura è emerso un quadro abbastanza preciso: i videogiocatori moderni giocano soprattutto con gli smartphone, e i sistemi mobile in generale (42,4% sommando smartphone e tablet), e s'informano poco su ciò che acquistano o scaricano. Molti avranno semplicemente delle abitudini di consumo dei videogiochi talmente sedimentante che finiscono per acquistare sempre gli stessi titoli delle stesse serie, senza porsi minimamente domande su ciò che stanno facendo e se ci sia altro che potrebbe piacergli. Altri si fidano di amici e familiari e comprano / scaricano quello che gli consigliano loro. Se li sommiamo abbiamo un 38,6% di giocatori italiani che semplicemente compra / scarica. Nel dibattito pubblico che circonda il medium videoludico queste persone non esistono e non vogliono esistere perché non gli interessa... eppure sono anche loro a determinare le tendenze di mercato più importanti. Se negli anni gli investimenti nel settore mobile sono schizzati alle stelle e il mercato tradizionale si è sempre più normalizzato, perdendo ogni spinta all'innovazione, lo dobbiamo anche a loro.
Ovviamente non vogliamo fare il solito discorso sulla sparizione del mercato tradizionale, che è qui vivo e vegeto, nonostante i profondi mutamenti subiti, ma stiamo solo cercando di farvi notare come certi numeri spieghino certe tendenze, che si riflettono poi sull'intero settore. Difficile dire se all'estero la situazione sia simile a quella italiana. Probabilmente ogni nazione avrà le sue peculiarità. L'esperienza però ci dice che certe tendenze sono non solo identiche anche altrove, ma addirittura più forti. Chi è, quindi, il videogiocatore oggi?