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Ciri nera nella serie Netflix di The Witcher? Scoppia la polemica politica, tra paura e integralismo

La possibilità di una Ciri di colore nella serie Netflix tratta da The Witcher infiamma la polemica politica sui social.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   10/09/2018

Durante il fine settimana ha fatto molto discutere la concreta possibilità che la Ciri della serie TV di The Witcher prodotta da Netflix sia interpretata da un'attrice di colore. Più precisamente, Netflix è alla ricerca di una ragazza BAME (black, asian o di un'altra minoranza etnica) di quindici o sedici anni.

La descrizione del ruolo ha svelato che le origini del personaggio non sono state modificate rispetto a quanto scritto nei romanzi di Andrzej Sapkowski:

"Ciri può essere spesso trovata a girovagare per il Palazzo invece di starsene elegantemente seduta al cospetto della Regina Calanthe, sua nonna. Questo fino a quando Cintra viene massacrata dai Nilfgaardiani e Ciri rimane orfana, costretta ad attraversare il continente da sola. Non lo sa ancora, ma è una diretta discendente dell'elfa Lara Dorren, ed è per questo che tutti sono sulle sue tracce. Seguiamo Ciri mentre sfugge ai suoi rapitori e nel frattempo scopre i suoi talenti magici, il suo lato oscuro e il ruolo che deve interpretare nell'apocalisse in arrivo. Siamo alla ricerca di uno straordinario giovane talento per condurre questa serie. Dovrebbe essere coraggiosa e avere qualcosa di davvero speciale".

Insomma, Ciri è per metà cintriana e per metà nilfgardiana e discende da un'antica elfa ispirata al mito della dea greca Selene, quest'ultima personificazione della luna piena descritta come una splendida donna dal volto pallido e dalle vesti fluenti.

Che problema ci sarebbe a cambiarle il colore della pelle o l'etnia? Da un punto di vista strettamente autoriale nessuno, visto che di tradimenti dei testi è piena la storia delle riduzioni cinematografiche di romanzi famosi. Alcuni sono risultati essere addirittura dei capolavori (basti pensare a Shining di Stanley Kubrick, tanto per fare un esempio). Certo, va anche detto che l'autore non è onnipotente e deve prendersi la responsabilità delle sue scelte, per non far diventare il suo lavoro lo sterile batter di piedi di un ragazzino viziato.

Per la serie Netflix di The Witcher la discussione ha assunto però un valore squisitamente politico (impossibile discutere una scelta autoriale se ancora non esiste l'opera). Per molti una Ciri di colore è solo un modo per inserire una quota di diversità lì dove non ce ne sarebbe bisogno, a costo di andare contro alla coerenza narrativa del racconto originale.

Parliamone Ciri Nera Witcher

A essere stati particolarmente vocali contro la decisione di Netflix sono stati alcuni utenti polacchi che la considerano una vera e propria offesa alla loro cultura. Le loro motivazioni sono più profonde di quanto si possa pensare, perché quella di Sapkowski è una delle saghe che meglio ha raccontato le angherie e le privazioni subite dal popolo polacco nel corso del '900, quindi modificarla in questo modo equivarrebbe a una forma di rimozione del significato profondo dell'opera stessa, che ne risulterebbe sterilizzata.

Altri hanno fatto notare infine che se la produzione avesse voluto inserire nel racconto dei personaggi di colore, avrebbe potuto farlo senza cambiare Ciri, creandone di nuovi provenienti dalla Zerrikania.

Insomma, le posizioni in campo sono abbastanza chiare e hanno dato vita al solito scontro politico che sta coinvolgendo estremismi di diverse sfumature. Di nostro tendiamo a credere che il cambio di colore della pelle di Ciri non possa da solo rovinare l'intera serie, la cui qualità sarà determinata da molti altri fattori, attualmente non verificabili. Certo, una scelta del genere andrà comunque motivata, per non risultare completamente assurda, ma c'è tempo per capire perché è stata fatta.