Crackdown 3 è un gioco figlio di uno sviluppo parecchio travagliato, e ciò indubbiamente ha influenzato la qualità finale del prodotto, che la stampa internazionale ha accolto con non poche perplessità.
Un particolare aspetto dell'esperienza, la modalità Wrecking Zone, ha tuttavia fatto capolino in ritardo rispetto alla campagna in single player, accompagnata da una grande curiosità circa l'impiego del cloud per offrire una distruzione ambientale complessa e spettacolare.
Ebbene, l'analisi di Digital Foundry evidenzia come anche in questo caso le attese siano state fondamentalmente deluse: la versione finale di Wrecking Zone ha ben poco a che spartire con la demo mostrata alla Gamescom 2015.
Il cloud è stato infatti utilizzato unicamente per sincronizzare la distruzione fra i vari partecipanti ai match, ma la complessità e la ricchezza di tale feature risultano molto distanti da quanto promesso originariamente, ponendosi addirittura un gradino sotto rispetto a titoli usciti sulla precedente generazione di console.