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Epic Games Store smetterà con le esclusive se Steam porterà a 88% i ricavi per sviluppatori e publisher

Tim Sweeney afferma che Epic Games Store smetterà con le esclusive nel caso in cui la concorrenza, come Steam, dovesse aumentare a 88% i ricavi per sviluppatori e publisher, risolvendo il problema numero uno per questo mercato.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   25/04/2019

È evidente che Epic Games al momento stia attirando parecchie antipatie in ambito PC con la sua politica aggressiva di acquisto di esclusive importanti per lanciare il suo Epic Games Store e piazzarlo subito in una posizione importante sul mercato, ma sembra che se la concorrenza dovesse aumentare la percentuale di ricavi destinata a sviluppatori e publisher, allora tale atteggiamento potrebbe finire.

Tim Sweeney, capo di Epic Games, è tornato a parlare dell'argomento direttamente con alcuni utenti su Twitter, dimostrandosi sempre molto attivo su tale canale per esprimere le proprie posizioni e quelle della sua compagnia. Rispondendo a un utente che faceva presente come la politica dell'acquisto di esclusive stia provocando risposte molto negative da parte del pubblico PC nei confronti di Epic Games Store, Sweeney ha detto chiaro e tondo che, se Steam si dovesse impegnare ad aumentare permanentemente a 88% la percentuale di ricavi destinata a sviluppatori e publisher, allora "Epic organizzerebbe velocemente una ritirata dalle esclusive (pur onorando gli impegni già presi con i partner) e prenderebbe in considerazione anche il fatto di mettere i propri giochi a disposizione su Steam".

Secondo Sweeney la questione del "30% destinata agli Store è il problema numero uno per gli sviluppatori PC, per i publisher e per tutti coloro che si basato su questo mercato per vivere. Siamo determinati a sistemare questo problema e questo è l'approccio che sembra portare il maggiore cambiamento", ha spiegato ancora. Insomma, secondo il boss di Epic Games è una questione etica legata alla qualità del mercato PC e della vita di sviluppatori e publisher: la discesa in campo di Epic Games Store ha questa valenza, ovvero la volontà di cambiare le cose con la proposta dell'88% destinato a coloro che hanno creato e pubblicato i giochi. Se questo concetto dovesse diffondersi presso gli altri store, allora ci sarebbe una sorta di ritirata totale di Epic Games Store dalla politica delle esclusive e addirittura un'apertura del catalogo nei confronti degli altri Store come Steam, anche se Sweeney ha specificato che tale cambiamento nella percentuale di ricavo dovrebbe essere accompagnato anche da una serie di condizioni. Quest'ultime riguardano la possibilità di poter acquistare un gioco e scaricarlo ovunque su qualsiasi Store, la possibilità concessa agli sviluppatori di utilizzare qualsiasi servizio online preferiscano senza costi aggiuntivi e l'assenza di ulteriori tasse e tagli di ricavi imposti dai vari store sui giochi sugli ulteriori acquisti in-game.

Si tratta di una proposta interessante e anche di una sorta di provocazione da parte di Sweeney, consapevole che la richiesta non è di facile attuazione per tutta la concorrenza in ambito digitale su PC, ma con l'affermazione fatta e ribadita sembra sincera la volontà di bloccare le esclusive e aprire il proprio catalogo nel caso in cui tale proposta venga accolta. Parlando di etica e lavoro, nel frattempo sono emersi alcuni inquietanti dettagli sul crunch effettuato in Epic Games per portare avanti i lavori su Fortnite.