Microsoft negli ultimi mesi si è data molto da fare per acquisire studi di sviluppo medio grandi. Evidentemente si sta preparando per la nuova generazione e per rendere ancora più appetibili i suoi servizi in abbonamento, che abbisognano di contenuti a getto costante.
Ieri è emersa la notizia di una probabile nuova acquisizione: Obsidian Entertainment. Sarebbe un gran colpo, vista la qualità del portfolio dello studio americano e la sua storia. Ripercorriamola brevemente.
Obsidian nasce nel 2003 dal cadavere di Black Isle Studios, con cui mantiene una continuità quasi totale in termini di produzione e obiettivi. Fondata da Feargus Urquhart, Chris Avellone, Chris Parker, Darren Monahan e Chris Jones, Obsidian si dedica subito a sviluppare giochi di ruolo. I primi progetti sono Star Wars: Knights of the Old Republic II: The Sith Lords (2004), da molti considerato migliore del primo capitolo realizzato da Bioware, e Neverwinter Nights 2 (2006), la cui espansione Mask of the Betrayer (2007) viene spesso citata tra i migliori giochi di ruolo di sempre.
Dopo Neverwinter Nights 2, Obsidian inizia a dedicarsi a progetti medio grandi come Alpha Protocol (2010), Fallout: New Vegas (2010) e Dungeon Siege 3 (2011). Dei tre si ricordano in particolare Alpha Protocol, che nonostante i suoi tanti problemi è diventato un videogioco di culto grazie alle sue enormi qualità narrative, e Fallout: New Vegas, considerato da molti il miglior Fallout tridimensionale, narrativamente molte spanne sopra a Fallout 3 e a Fallout 4.
Nonostante le qualità dei suoi giochi, Obsidian ha sempre faticato a trovare quel successo necessario per ottenere una certa stabilità finanziaria. Dopo Dungeon Siege 3 iniziò un periodo difficile. Il rischio di fallimento era dietro l'angolo, nonostante la lavorazione di South Park: The Stick of Truth per Ubisoft. A salvare Urquhart e soci fu nel 2012 la campagna Kickstarter di Pillars of Eternity, ispirata dall'enorme successo di quelle di Double Fine Adventure di Double Fine e di Wasteland 2 degli amici inXile Entertainment. Pillars of Eternity, all'epoca Project Eternity, raccolse più di 4 milioni di dollari che permisero a Obsidian di sopravvivere e riprendersi pienamente. Il gioco fu lanciato nel 2015 ottenendo un grande successo di critica e di pubblico.
Purtroppo i progetti successivi di Obsidian non sono andati altrettanto bene. Tyranny (2016), sviluppato per Paradox Interactive, ha venduto molto al di sotto delle aspettative di publisher e sviluppatore, mentre Pathfinder Roleplaying Game del 2016 (da non confondersi con Pathfinder: Kingmaker) non ha avuto molta risonanza. Molto meglio è andata con Pillars of Eternity II: Deadfire (2018), oggetto di un'altra campagna di crowdfunding di grande successo.
Ovviamente la storia di Obsidian è molto più complessa di quanto emerge dalle poche righe che le abbiamo dedicato ed è fatta anche di una miriade di progetti cancellati e altrettanti desiderati, oltre che di rotture importanti, come quella con Chris Avellone, e di ritorni altrettanto rilevanti, come quello dell'ex-Troika Games Leonard Boyarsky. In tutto questo l'importante è che capiate che si tratta di uno degli studi che più ha contribuito all'evoluzione dei giochi di ruolo e della narrazione videoludica in generale. Speriamo solo che Microsoft non ne limiti la spinta creativa ma lavori per coniugare le caratteristiche vincenti dello studio con il mercato.