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Microsoft come SEGA? Shawn Layden parla della strategia multipiattaforma di Xbox

Ospite di un podcast, Shawn Layden ha detto la sua in merito alla strategia multipiattaforma di Xbox, paragonando quello che sta facendo Microsoft con ciò che ha fatto SEGA alcuni anni fa.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   02/02/2025
Shawn Layden

Shawn Layden ha parlato della strategia multipiattaforma di Xbox durante un podcast, paragonando Microsoft a SEGA visto che non ci troviamo di fronte a un approccio inedito, bensì a qualcosa di simile a ciò che la casa giapponese ha fatto alcuni anni fa.

"Quella del multipiattaforma è una strategia precisa", ha detto Layden. "Specie in un mondo in cui il costo dello sviluppo sta aumentando drasticamente, multipiattaforma significa ampliare il mercato a cui ci si rivolge e dare la possibilità a più persone di accedere ai nostri contenuti."

"Dunque posso certamente capire l'idea di accogliere favorevolmente l'arrivo dei giochi Xbox su altre piattaforme. Tuttavia quali saranno le conseguenze sul brand? Credo che una tattica simile possa rendere più difficile sfruttare l'elemento FOMO ("Fear of Missing Out": la paura di perdersi qualcosa, NdR)."

"Puoi creare FOMO cercando di portare tutti sulla tua piattaforma, comunicando agli utenti che altrimenti si perderanno qualcosa. Però se i contenuti sono disponibili su tutte le piattaforme è chiaro che non puoi utilizzare questo strumento, non puoi dire che il gioco X è disponibile solo qui se invece lo si trova ovunque."

Una questione di equilibri

Qualche giorno fa Shawn Layden ha parlato del futuro dei videogiochi e di come Xbox potrebbe sparire come il Dreamcast, ma in quest'ultimo intervento è stato meno assolutista. "Alla fine dei conti è un gioco di equilibri: sto aumentando il mercato indirizzabile, sì, ma sto rendendo più difficile vendere la storia per cui un contenuto è disponibile solo sulla mia piattaforma."

"È una cosa che abbiamo già visto in passato, quando SEGA ha portato i suoi giochi per Dreamcast su PlayStation 2 e col tempo è diventata un'azienda dedicata unicamente alla produzione di software", ha continuato l'ex presidente di Sony Interactive Entertainment America. "In questo senso bisogna ammettere che stanno andando alla grande."