Nintendo Labo rappresenta sicuramente un approccio innovativo ai videogiochi e per molti aspetti anche educativo.
Sebbene il suo effettivo successo sul mercato sia fonte di discussioni, forse proprio per la particolarità che lo contraddistingue, è indubbio che Nintendo Labo consenta un'interpretazione diversa del videogioco, mettendo nelle mani degli utenti uno strumento creativo dalla notevole potenzialità.
Non stupisce, dunque, che emergano le prime testimonianze di utilizzo del software e delle creazioni di cartone collegate anche in ambito scolastico: in particolare, vediamo il caso di Chris McGivern, insegnante presso la Southgate Primary School a Crawley, in Inghilterra. McGivern ha deciso di utilizzare Nintendo Labo come base per varie lezioni in aula, richiedendo agli alunni di creare vari modelli che rispondano agli input.
Secondo McGivern, l'utilizzo di Labo e dei Toy-Con rientra in un approccio multidisciplinare che consente di attivare varie abilità all'interno del curricolo scolastico, dalla progettazione alla creatività fino alle conoscenze in ambito scientifico e all'abilità manuale. È una soluzione che incoraggia peraltro la collaborazione e l'apprendimento cooperativo, oltre ovviamente a risultare particolarmente divertente e coinvolgente per i bambini rispetto agli approcci didattici standard.