Nintendo Switch era vista internamente come l'ultima spiaggia per Nintendo, dopo il disastroso fallimento di Wii U. A raccontarlo non è stato un passante qualsiasi, ma l'ex presidente di Nintendo of America Reggie Fils-Aime durante i New York Gaming Awards, fonte assolutamente attendibile visti i suoi trascorsi e la sua grande serietà.
Reggie ha spiegato che le vendite di Wii U furono davvero disastrose (13 milioni di unità), al punto da essere considerata il più grande insuccesso della compagnia (Virtual Boy a parte). Occupandosi Nintendo soltanto di videogiochi, la console successiva fu vista come un prodotto "make or break", ossia come un ultimo tentativo.
In caso di fallimento è probabile che Nintendo avrebbe cambiato modo di approcciarsi all'industria dei videogiochi, forse smettendo di produrre hardware dedicato e lanciando le sue IP su altre piattaforme (come fece SEGA dopo il Dreamcast). Se vogliamo ciò spiega anche il tentativo di affermarsi nel mercato mobile, che probabilmente veniva visto come una delle possibili vie di fuga da una potenziale crisi.
Fortunatamente Nintendo Switch ha venduto benissimo e, anzi, continua a farlo (gli ultimi dati ufficiali parlano di 68 milioni di unità vendute, ma risalgono a settembre 2020), così la casa di Mario non ha dovuto ristrutturarsi pesantemente per continuare a vivere. Tutto è bene ciò che finisce con The Legend of Zelda: Breath of the Wild.