Nintendo Switch OLED non sembra rappresentare un costo aggiuntivo enorme per Nintendo, in termini di produzione, almeno secondo un recente report di Bloomberg che parla di 10 dollari in più a unità come costi di assemblaggio.
Takashi Mochizuki, reporter della testata giornalistica che spesso si occupa dal Giappone di questioni videoludiche, sostiene che l'insieme dei nuovi componenti di Nintendo Switch OLED costerebbero a Nintendo solo 10 dollari in più per ogni unità, a fronte di un incremento di prezzo di 50 dollari rispetto a quello del modello standard.
Si tratterebbe dunque di un notevole incremento nei margini di guadagno da parte di Nintendo e anche una mossa piuttosto in controtendenza con quanto accade abitualmente, considerando che le console a metà ciclo di vita subiscono solitamente tagli di prezzo, piuttosto che incrementi, a meno che non si tratti di una profonda revisione dell'hardware come abbiamo visto per le mid-gen di Sony e Microsoft, le quali sono state comunque vendute in linea con il prezzo iniziale di lancio dei modelli precedenti, almeno nel caso di Xbox One X.
L'idea di Nintendo è sfruttare in questo modo il recente successo dilagante per gli schermi OLED ed è dunque una sorta di test, con i risultati tutti da valutare. Di fatto, secondo le fonti di Bloomberg, il nuovo display OLED da parte di Samsung costa da 3 a 5 dollari aggiuntivi rispetto al costo standard di produzione per Nintendo Switch, con altri 3,5 dollari in più che derivano dall'incremento dello sazio d'archivio interno a 64 GB. L'aggiunta di una porta LAN e il Dock ridisegnato possono aggiungere pochi altri dollari, cosa che porta il totale a circa 10 dollari in più a unità prodotta.
Nello speciale dedicato a Nintendo Switch OLED trovate informazioni, uscita, prezzo e differenze con Switch base e Lite, mentre permane il mistero sulla persistenza del problema del Joy-Con drift, considerando che Nintendo ha riferito che "le funzionalità e la configurazione dei Joy-Con non cambiano".