Nintendo Switch ha totalizzato vendite inferiori alle aspettative nel corso del suo secondo anno di vita, ed è ormai chiaro a tutti che la console difficilmente riuscirà a centrare gli ambiziosi obiettivi dell'azienda giapponese entro marzo 2019, fissati a 38 milioni di unità. Cos'è successo?
Disponibile nei negozi dal 3 marzo 2017, Nintendo Switch ha colpito positivamente l'intera comunità videoludica grazie al peculiare concetto della piattaforma ibrida, ovverosia un potente handheld collegabile in maniera molto pratica e immediata al televisore, in grado dunque di unire il meglio dei due mondi aggiungendo al mix l'indiscutibile fascino delle proprietà intellettuali storiche della casa di Kyoto.
La strepitosa line-up del 2017 ha saputo spingere in maniera convinta le vendite della console, grazie a titoli del calibro di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Mario Kart 8 Deluxe, Splatoon 2 e Super Mario Odyssey. Una sequenza di prodotti straordinari, che nel giro di dodici mesi ha portato le vendite di Nintendo Switch a 17,79 milioni di unità.
Si tratta di numeri eccellenti, che superano quanto totalizzato da PlayStation 4 e Xbox One nel loro primo anno di vita: la console Sony aveva raggiunto i 16 milioni di pezzi, laddove invece quella Microsoft si era fermata a 9 milioni. Sembrava insomma che Switch fosse addirittura destinata a superare Wii, che nel corso del proprio ciclo vitale ha superato i 100 milioni di pezzi venduti nel mondo.
La situazione è però cambiata durante il secondo anno, e i dati rivelati a ottobre destano una certa preoccupazione. Stando a quanto dichiarato da Nintendo, infatti, Switch ha raggiunto i 22,86 milioni di unità, il che significa che durante i primi sei mesi dell'anno fiscale ha piazzato poco più di 5 milioni di pezzi. A meno che Super Smash Bros. Ultimate non faccia un vero e proprio miracolo, è fortemente improbabile che la console riesca a raggiungere gli obiettivi prefissati entro marzo 2019.
Le ragioni dietro questo sostanziale smorzamento degli entusiasmi sono abbastanza chiare: avendo tirato fuori dal cilindro i suoi giochi più pregiati nell'anno del debutto, Nintendo è arrivata ad affrontare il 2018 con il fiato corto, a secco di esclusive di spessore e contando unicamente sull'apporto di una serie di riedizioni, sia first party che third party, per supportare le vendite della piattaforma.
Il mancato boom di Nintendo Labo, lo scorso aprile, ha insomma aperto una fase calante che ci ha accompagnato fino alle ultime settimane con il lancio del già citato Super Smash Bros. Ultimate e di Pokémon: Let's Go, Pikachu! / Eeeve!.