Un documento interno di OpenAI, recentemente reso pubblico grazie al processo antitrust in corso contro Google, svela in modo diretto le ambizioni dell'azienda di Sam Altman: ChatGPT non vuole più essere soltanto un chatbot, ma un vero e proprio "super-assistente" pronto a sfidare Siri e a insediarsi come l'AI di riferimento su tutti i dispositivi, inclusi gli iPhone.
Il file, intitolato "ChatGPT: H1 2025 Strategy" e datato fine 2024, descrive l'obiettivo di rendere ChatGPT un'entità personalizzata e sempre disponibile, accessibile da browser, app, email e persino tramite Siri stessa. L'assistente sarà "T-shaped," ossia con competenze ampie per aiutare nelle attività quotidiane - rispondere a domande, pianificare viaggi, gestire email, trovare casa - e competenze verticali più specializzate, come la scrittura di codice.
OpenAI vuole diventare l’assistente AI di default
Secondo il documento, OpenAI ritiene che la vera sfida non sia solo la tecnologia, ma anche la distribuzione. L'azienda cita esplicitamente "i gatekeeper" - Apple, Google, Microsoft e Meta - accusandoli di promuovere i propri assistenti AI a discapito di una reale concorrenza.
"Gli utenti dovrebbero poter scegliere il proprio assistente AI," si legge nel file, "e impostare ChatGPT come assistente predefinito su iOS, Android e Windows." In pratica, OpenAI punta a un modello di concorrenza più aperto, in cui i consumatori possano decidere quale intelligenza artificiale utilizzare, senza essere vincolati dalle scelte imposte dai colossi tech.
Questo documento arriva in un momento di forti pressioni regolatorie: l'Unione Europea e altri enti antitrust stanno indagando proprio sui comportamenti anticoncorrenziali dei grandi produttori di smartphone e sistemi operativi. ChatGPT, con la sua strategia, si prepara dunque a sfruttare queste occasioni per ritagliarsi spazio sui dispositivi altrui.
Una roadmap aggressiva, mentre Siri arranca
Secondo OpenAI, ChatGPT non sarà più solo un chatbot "da browser" o app: diventerà un assistente sempre presente, capace di agire in modo proattivo grazie a strumenti agentici per navigare il web, scrivere codice e controllare i dispositivi. Sebbene nel documento non si faccia menzione diretta all'hardware, è difficile non pensare alla recente partnership con Jony Ive e al misterioso dispositivo in arrivo, descritto come "screenless."
Apple, intanto, si trova in una situazione complessa: la leadership di Siri è stata recentemente spostata sotto la guida di Mike Rockwell (responsabile di Vision Pro), mentre Robby Walker - ex capo di Siri - ora guida un nuovo progetto interno chiamato "Knowledge," la risposta di Apple a ChatGPT.