Perché il mercato tradizionale non cresce? Perché i giocatori preferiscono i free-to-play ai giochi a prezzo pieno? La risposta è più ovvia di quanto si possa pensare, ma spesso si fa finta di non capire. L'analista Mat Piscatella ha quindi deciso di ribadire l'ovvio partendo da una frase di Doug McMillon, il CEO della catena commerciale Walmart, che parlando delle abitudini di spesa degli americani, ha detto: "Ormai la gente finisce i soldi prima della fine del mese."
Arrivare alla fine del mese
Dopo aver citato McMillon, Piscatella ha aggiunto: "Perché così tanti videogiocatori scelgono i free-to-play e i colosso dei servizi? Be', una delle ragioni principali è perché i beni di prima necessità, come il cibo, hanno subito un grosso aumento di prezzo, da prima dei dazi (qui il riferimento è ai dazi imposti recentemente da Trump all'importazione da certi paesi Ndr).
Insomma, la gente ha meno soldi da spendere in beni superflui, come i videogiochi, quindi fa le scelte che gli convengono di più. "Mi sembra di averlo detto più volte nell'ultimo anno. I soldi necessari per coprire gli aumenti di prezzo di cibo, casa, assicurazioni ecc, devono venire da qualche parte."
In questo senso, un ulteriore aumento dei prezzi dei videogiochi sul mercato tradizionale, come quello paventato con il lancio di GTA VI, potrebbe essere deleterio per il settore, facendo ulteriormente diminuire il numero di giocatori interessati ad acquistare giochi a prezzo pieno.