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PlayStation Now: Sony voleva portarlo su sistemi mobile, stando a un documento di Apple

Durante una presentazione a porte chiuse di Apple, emerse che Sony stava lavorando per portare il suo servizio PlayStation Now su sistemi mobile.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   11/12/2021

Stando a un documento confidenziale, originato da una presentazione a porte chiuse di Apple, emerso nell'ambito del processo Apple vs. Epic Games, già anni fa Sony era intenzionata a portare il suo servizio in abbonamento PlayStation Now su sistemi mobile. Pensate che il progetto risale al 2017.

Probabilmente, se la multinazionale giapponese lo avesse fatto davvero, la storia del cloud gaming come la conosciamo sarebbe stata molto differente. Originariamente, PS Now permetteva di giocare in streaming ai titoli di PS2 e, soprattutto, PS3 su smart TV, lettori Blu-Ray, PS3 e PS Vita, ma proprio nel 2017 passò a supportare soltanto PS4 e PC. Recentemente il client è stato aggiornato per PS5, ma non ha mai supportato ufficialmente i sistemi mobile o il Mac.

Stando però al documento del processo, Apple sapeva che Sony si stava preparando proprio al lancio di PS Now su sistemi mobile. Nel testo si parla di estensione di un servizio di streaming esistente per utenti PlayStation e di un lancio iniziale con più di 450 giochi PS3 e con l'arrivo successivo di quelli PS4.

Proprio a luglio 2017 furono lanciati nel servizio alcuni giochi PS4. Evidentemente Apple sapeva davvero qualcosa che non è mai arrivata al pubblico. Probabilmente era stata Sony stessa a parlargliene, visto che per un debutto simile avrà avuto bisogno di supporto dalla casa di Cupertino.

Apple era così certa dell'arrivo di PS Now su sistemi mobile da averlo elencato proprio tra i servizi disponibili su mobile in una slide.

Apple sapeva che PS Now sarebbe arrivato su sistemi mobile - immagine del documento di Apple nel processo Apple vs. Epic Games
Apple sapeva che PS Now sarebbe arrivato su sistemi mobile - immagine del documento di Apple nel processo Apple vs. Epic Games

Chissà perché Sony ha cambiato idea. Probabilmente se avesse fatto questo passo, ora sarebbe leader nell'ambito del cloud gaming, visto il successo che all'epoca stava riscuotendo PS4, le sue proprietà intellettuali di indubbio valore e la fatica fatta da Microsoft nel risollevare le sorti di Xbox dopo il lancio di Xbox One.