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PS5: come il Tempest engine rivoluzionerà l'audio 3D

Nel nuovo speciale del Digital Foundry dedicato a PS5, Mark Cerny ha spiegato come il Tempest engine gestirà l'audio 3D della nuova console di Sony.

NOTIZIA di Luca Forte   —   02/04/2020

Nel nuovo speciale del Digital Foundry dedicato a PS5, Mark Cerny ha spiegato come il Tempest engine gestirà l'audio 3D della nuova console di Sony.

Nella giornata di oggi Digital Foundry ha pubblicato un lungo speciale dedicato a PS5 nel quale i colleghi inglesi hanno approfondito tutto quello che Mark Cerny ha annunciato qualche settimana fa durante la presentazione della console di Sony.

Le informazioni emerse sulla CPU/GPU e sugli SSD della console sono le cose -probabilmente- sulla quali ci si fionderà immediatamente, ma grande spazio viene dato anche all'importanza che viene data all'audio nella nuova console di Sony.

L'obiettivo di Sony è, infatti, molto ambizioso: rendere l'audio più democratico e in grado di adattarsi sia all'ascoltatore che agli strumenti utilizzati. Le tecnologie impiegate sono l'evoluzione di quanto stiamo vedendo già adesso con PSVR, un sistema che è già in grado di processare circa 50 fonti diverse di audio 3D. PS5 sarà capace di processare centinaia fonti differenti, contro le 32 della tecnologia Dolby Atmos (nonostante Dolby non sia d'accordo).

Per ottenere una corretta sensazione di spazialità le orecchie devono ricevere i suoni in tempi e con intensità differente. I suoni alti e quelli bassi, infatti, si propagano in maniera differente e arrivano, quindi, ad un orecchio piuttosto che all'altro in maniera più o meno attutita e con tempistiche differenti in base a dove è posizionata la sorgente. Se la fonte del rumore fosse perfettamente davanti a noi il suono arriverebbe perfettamente identico ad entrambe le orecchie, ma quando non è così sia l'intensità del suono che il tempismo varieranno molto. Sony propone una griglia nella quale queste due variabili sono facili da calcolare, così da generare facilmente un suono spaziale più preciso.

La potenza del Tempest Engine consente di avere algoritmi di codifica del suono più precisi di quelli attualmente in usa, che dovrebbero evitare l'effetto conchiglia che si ha spesso con tecnologie analoghe. Si basa su di un'unità computazionale AMD che gira alla stessa frequenza della GPU e al picco delle prestazioni dovrebbe gestire intorno ai 100 gigaflops.

"Il Tempest engine potrebbe utilizzare fino a 20GB/s, ma non vogliamo che l'audio vada ad incidere sui processi grafici," ha detto Cerny a Digital Foundry. Per questo motivo la GPU e il Tempest lavoreranno in maniera parallela e asincrona.

L'altra chiave della tecnologia utilizzata da Sony è Ambisonics, un sistema di speaker virtuali che si adatta alle caratteristiche fisiche dei nostri speaker. Grazie a questa tecnologia viene generata una maggiore sensazione di presenza fisica perché ogni suono creato può essere riprodotto a uno dei 36 livelli di volume disponibili per ogni altoparlante ed è probabile che venga rappresentato ad un certo livello su tutti gli altoparlanti. Ambisonics è già disponibile su PlayStation 4 e PSVR in questo momento, ma sfrutta meno fonti virtuali. Quindi ci sarà già un grande aumento nella precisione del suono tramite il motore Tempest.

In questo modo Sony pensa di utilizzare un approccio ibrido, calcolando precisamente i suoni 3D per tutti gli audio principali, mentre utilizzerà Ambisonics per avere un controllo più preciso sul livello generale del suono. E visto che entrambi i processi passeranno attraverso lo stesso processo di codifica HRTF (Head-Related Transfer Function), i suoni daranno la medesima sensazione di spazialità.