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PS5: declino PlayStation in Giappone potrebbe essere dovuto alle censure di Sony

Il declino del brand PlayStation in Giappone, con relativo rallentamento delle vendite di PS5, potrebbe essere dipeso dalle censure di Sony.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   19/01/2021

Stando all'analista Hideki Yasuda dell'ACE Research Institute, il declino del brand PlayStation in Giappone, con relativo freno alle vendite di PS5, sarebbe dovuto anche alle censure attuate da Sony per compiacere il mercato occidentale.

Yasuda: "Penso che ci siano buone probabilità che Sony non stia prendendo sul serio il Giappone. Nonostante quanto dicano i suoi vertici, le loro azioni non corrispondono alle parole. È per questo che gli utenti credono che Sony e il CEO Jym Ryan stiano disprezzando il mercato giapponese."

Yasuda ha quindi citato cinque motivi per cui i giapponesi potrebbero considerare Sony sempre più orientata verso l'occidente:

  • PS4 fu lanciata nel 2013, ma arrivò in Giappone molto più tardi.
  • Dopo l'autunno del 2018, Sony ha implementato delle nuove regole per la rappresentazione nei prodotti per la sua console, che ha di fatto censurato molti contenuti diretti al pubblico giapponese.
  • Il filmato di presentazione di PS5 non aveva nulla che potesse colpire il pubblico giapponese. In compenso il font dei sottotitoli aveva dei problemi, segno di scarsa cura per la traduzione giapponese.
  • Il tasto di conferma è stato cambiato da O a X per aderire agli standard globali.
  • A causa dei problemi produttivi, i rifornimenti di PS5 in Giappone sono stati limitati, quasi che fosse un territorio di serie B, impendendo così a molti potenziali acquirenti della prima ora di avere una console.

Secondo Yasuda il secondo punto è importantissimo e molto sentito dal pubblico locale. Del resto fa notare anche come Aniplex, una controllata di Sony, sti facendo molti soldi vendendo personaggi in costume da bagno in Fate/Grand Order, personaggi che non sarebbero consentiti sulle console PlayStation. Insomma, è come se Sony avesse un doppio standard e volesse ripulire il suo brand principale da certi contenuti.

Yasuda prosegue poi la sua analisi citando dati e notando come ormai il Giappone rappresenti solo il 10% del mercato console mondiale, quindi Sony potrebbe considerarlo sacrificabile.

Il Giappone è un mercato in cui puoi essere ricompensato con 20 milioni di vendite se ti impegni a supportarlo", ha concluso Yasuda. "Abbandonarlo perché si pensa che i giochi non fotorealistici non siano mainstream o che le console non portatili non vendano è un approccio molto problematico, e Sony non ha dato una risposta forte a questo proposito."