DualSense, il nuovo controller di PS5, ha portato a diversi commenti anche da parte di figure storicamente legate all'ambito Xbox, come l'ex-responsabile Albert Penello che ricordiamo alla guida delle divisioni marketing e product planning di Microsoft, il quale ha espresso degli apprezzamenti e interrogativi sulla nuova periferica.
"Mi piace il nuovo DualSense, ha un look futuristico e mi piace lo stile tipo armatura di Portal o Mass Effect. Ha richiesto delle coraggiose (e costose) scelte di design raggiungere quel risultato", ha affermato Penello, "Ampliare i grilletti è una mossa intelligente, anche aggiungere una certa fedeltà al sistema di vibrazione è una cosa che incuriosisce".
Secondo quanto è possibile vedere, Penello giudica probabilmente confortevole l'utilizzo del controller in base al suo aspetto, dal punto di vista ergonomico, tuttavia l'ex-Xbox ha anche fatto presenti alcuni elementi che avrebbero bisogno di un chiarimento ulteriore e che ovviamente potranno essere verificati solo con una prova pratica del controller.
Ha inoltre fatto notare come il controller di Stadia sia piuttosto comodo e che si sarebbe aspettato di vedere un'evoluzione più verso quella direzione da parte di Sony, piuttosto che nella direzione del controller di Xbox come invece sembra abbia fatto con il DualSense. Inoltre, considerando che il design del controller solitamente è indicativo anche di quello della console, la curiosità nei riguardi di quest'ultimo ora è molta.
In un altro messaggio, Penello ha posto l'accento su alcuni elementi dubbi e su una serie di interrogativi sul DualSense. Tra questi c'è il fatto che il controller si appoggia ancora ai grilletti inferiori, la preoccupazione che le varie linee di congiunzione tra i componenti e i materiali diversi, che corrono lungo l'impugnatura, possano dare fastidio a chi ha le mani più grandi, dopo sessioni di gioco lunghe, i dubbi sull'effettiva comodità del microfono integrato, il fatto che il controller funzioni o no con la VR e che sia retrocompatibile con PS4.
Penello ha lasciato Microsoft nel 2018, dopo 18 anni di servizio presso la compagnia di Redmond, ma è comunque curioso vederlo commentare con tanto trasporto le questioni riguardanti Sony. Solo qualche giorno fa aveva fatto notare che Sony sta facendo delle mosse intelligenti, a suo dire.