Con l'arrivo di PS5 e Xbox Series X e l'avvio della next gen, un primo riflesso negativo emerso in questi giorni sembra essere un aumento generalizzato dei prezzi per i giochi, cosa che tuttavia non dovrebbe danneggiare le vendite, secondo gli analisti di mercato.
Abbiamo visto diversi rappresentanti dell'industria difendere la tendenza all'aumento dei prezzi dei giochi, come il CEO di Take-Two e Rockstar Games, giustificandola con l'incremento esponenziale del costo delle produzioni in questi anni e con il fatto che in 15 anni non c'è mai stato un incremento nel prezzo dei videogiochi, al contrario di altri generi di prodotti.
Di recente, abbiamo anche avuto la conferma che i giochi Sony per PS5 costeranno 79,99€ in Europa, adeguandosi dunque anche questi al rincaro generale dei prezzi che sta portando alla spesa di 10 euro in più a gioco rispetto agli standard consolidati.
Tuttavia, secondo il noto analista di mercato Mat Piscatella, di NPD Group, questo non porterà ad alcuna riduzione nelle vendite, con i giocatori che, sebbene ovviamente non felici del cambiamento, saranno comunque disposti a pagare di più senza diminuire le abitudini di acquisto.
"I prezzi dei giochi sono rimasti gli stessi dal 2005, quando Call of Duty 2 per la prima volta arrivò a 59,99 dollari su Xbox 360 e siamo praticamente sempre rimasti lì", ha affermato Piscatella al podcast Virtual Economy. "Ora, un sacco di persone dicono che un incremento nei prezzi di base per i giochi di calibro più grosso è necessario per compensare i costi di sviluppo, l'inflazione e quant'altro, e tutti questi argomenti lasciano il tempo che trovano", ha riferito l'analista, che non sembra molto convinto delle motivazioni addotte per l'incremento dei prezzi dei giochi.
In ogni caso, i giocatori continueranno a comprare a prescindere dall'aumento dei prezzi: "Quello che non cambierà comunque è il fatto che, per quei giochi di grosso calibro, i giocatori continueranno comunque a spendere anche quei 10 dollari in più richiesti", secondo Piscatella. "Potranno anche lamentarsi", ha riferito l'analista, "ma pagheranno certamente. La sensibilità verso il prezzo, soprattutto al day one dei giochi, suggerisce questo".