PS5 porterà agli sviluppatori una rinnovata libertà creativa, secondo Neil Druckmann di Naughty Dog, ma sarà anche una lama a doppio taglio, come riferito dal director di The Last of Us 2.
Intervenuto all'interno del podcast di Reggie Fils-Aime, ex-presidente di Nintendo, Neil Druckmann ha fatto presente come l'arrivo di PS5 come ogni passaggio generazionale in generale rappresenti ossigeno puro per gli sviluppatori. "Alla fine di una generazione di console si sentono sempre le limitazioni stringenti. Ci si sente sempre come se si dovesse spingere contro dei muri e trovare delle piccole crepe da sfruttare per poter ottenere qualcosa di più tra memoria o CPU o velocità di accesso ai dati".
"Quando si parte con una nuova generazione, ci si trova di fronte a una lama a doppio taglio", ha però affermato il director di The Last of Us 2, spiegando come la cosa comporti cose estremamente positive ma anche un impegno maggiore. "Da una parte, hai la necessità di costruire una nuova tecnologia in grado di sfruttare il nuovo hardware e questo può essere un percorso difficile e in salita", ha riferito Druckmann.
"Dall'altra parte, però, all'improvviso si prova questa sensazione di libertà, come se si potesse ricominciare a respirare e rompere le catene che ci tenevano imbrigliati".
Tra questi aspetti positivi, che porteranno vantaggi nell'immediato agli sviluppatori, Druckmann menziona ovviamente l'SSD di PS5, che consentirà forti riduzioni nei tempi di caricamento. "Dobbiamo fare così tanto lavoro, da parte nostra: una volta che iniziate l'avventura, non vedete mai una schermata di caricamento", ha spiegato Druckmann.
"Ma c'è così tanto lavoro da fare dietro le quinte sul design dei livelli, su come questi vengono costruiti, per rendere tutto questo invisibile al giocatore e non far capire cosa avviene". Tutto questo lavoro necessario per nascondere i tempi di caricamento nella generazione attuale sarà semplificato dall'hardware next gen: "Adesso, sapendo che siamo in grado di caricare i dati molto più velocemente, significa che i designer non sono più costretti a modificare la loro progettazione e il modo di pianificare le cose".
Nel medesimo podcast, Neil Druckmann ha anche parlato delle polemiche che circondano The Last of Us 2, chiedendosi come ci si possa arrabbiare per un gioco a tali livelli.