PS5 e Xbox Scarlett continueranno a utilizzare un supporto fisico in alternativa al formato digitale, laddove invece Google Stadia spingerà in maniera esasperata sulla smaterializzazione del prodotto, funzionando esclusivamente in streaming... ma solo nelle case di chi dispone di una connessione molto veloce. Insomma, tutto fa pensare che la prossima sarà la generazione del digital divide.
Come certamente saprete, il divario digitale separa le persone che hanno accesso a determinate tecnologie da quelle che ne sono escluse. Generalmente il termine viene utilizzato per parlare della copertura della banda larga, capillare nei grandi centri ma spesso carente nell'entroterra: un concetto con cui tanti videogiocatori si trovano già a fare i conti, e che in futuro potrebbe letteralmente spaccare l'utenza in due.
Se infatti anche chi dispone di una ADSL piuttosto lenta può accedere al sempre più diffuso mercato dei giochi in formato digitale, armandosi di pazienza e lasciando la console in modalità risparmio energetico a effettuare i download nottetempo, i requisiti di Google Stadia non lasciano spazio a interpretazioni e tagliano fuori senza tanti complimenti chi non possiede una connessione via fibra.
Lo scenario che si delinea per la next-gen vedrà dunque una demarcazione netta fra chi continuerà a utilizzare i supporti fisici, con somma soddisfazione dei retailer, e chi potrà sperimentare agevolmente la rivoluzione dello streaming, che tuttavia pare avrà tratti ben poco rivoluzionari per quanto concerne il modello di business applicato da Google, invero fin troppo tradizionale e controverso.
Una situazione che potrebbe vedere la pesante sconfitta di uno dei competitor, Google appunto, che però dispone delle risorse economiche per imporre la propria visione, laddove necessario, e pagare di tasca propria la realizzazione di produzioni esclusive ad alto budget, senz'altro in grado di catturare l'attenzione degli appassionati.
L'avvento del 5G potrebbe inoltre cambiare le carte in tavola e salvare capra e cavoli, mostrando a tutti le effettive potenzialità del game streaming e spianando la strada a quello che tutti percepiscono come il futuro dell'industria videoludica. Il condizionale però è d'obbligo: mai come in questo caso tutto può accadere.
Voi come la pensate? Il cloud gamind di Google Stadia vi convince? Oppure non volete rinunciare alla praticità del supporto ottico su PS5 e Xbox Scarlett, in un contesto che ci vede sempre più dipendenti dalla qualità e dalla stabilità della nostra connessione a internet? Parliamone.