Un giorno PS5 e Xbox Scarlett arriveranno sul mercato e finalmente si chiuderà uno dei capitoli più tristi della già triste epopea della console war: la guerra dei devkit.
La console war di suo è già una roba abbastanza patetica: individui di scarsa intelligenza si offendono su forum, social network e commenti agli articoli di Multiplayer.it a colpi di 'è più potente la mia', 'la mia ce l'ha più esclusivo', 'con la mia ci tocchiamo reciprocamente'.
Comunque sia, quando i crociati delle multinazionali combattono la console war su macchine già sul mercato e con giochi acquistabili, quantomeno il nucleo centrale dello scontro ha una sua base reale e tangibile. Recentemente però la stupidità della console war è cresciuta di una decina di livelli, frutto evidentemente di grinding selvaggio, visto che ha iniziato a combattersi sui devkit.
Quale console sarà più potente, PS5 o Xbox Scarlett? È di questa inutile domanda che i nostri guerrieri credono di conoscere già la risposta, basando le loro profondissime tesi su voci di corridoio, informazioni parziali e pippe mentali di fan che dicono di saperla lunga. Insomma, è nata la devkit war, con i produttori hardware che devono passare il tempo a smentire indiscrezioni su qualcosa che non hanno ancora annunciato e che, per certi versi, potrebbero non aver ancora completamente definito. Pensate a Microsoft, che ha dovuto far capire come non sia scontato il fatto che PS5 sia più potente di Xbox Scarlett, senza oltretutto che si conoscano le caratteristiche definitive delle due console; oppure a Sony, che ha dovuto spiegare a gente che non li utilizzerà mai, perché i devkit di PS5 hanno quel design, facendo scoprire al mondo una grande ovvietà: sono strumenti di lavoro e tutto quello che vedete è stato fatto per favorire chi deve lavorarci, aka gli sviluppatori.
Basterà come spiegazione per quelli che credono di essere brillanti affermando "non la metterei mai in salotto"? Sicuramente no, altrimenti non passerebbero il tempo a commentare acidamente e in preda a deliri narcisistici quelle che, se prese come curiosità, sono anche delle notizie interessanti.