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Ratchet and Clank funziona anche senza l'SSD magico di PS5: la salsa segreta della next gen è una bufala?

Con la conferma che Ratchet and Clank: Rift Apart funziona su PC anche senza l'SSD super avanzato di PS5 cade un'ulteriore dogma sulla next gen.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   14/07/2023
Ratchet and Clank funziona anche senza l'SSD magico di PS5: la salsa segreta della next gen è una bufala?

Più passa il tempo e più sembra che questa generazione di console sia un'evoluzione parziale di quella precedente, che a sua volta non rappresentava già proprio un'enorme passo avanti sul fronte tecnologico. Sia PS5 che Xbox Series X sono due console ben costruite e bilanciate, con soluzioni che hanno migliorato sensibilmente l'usabilità sul fronte della "Quality of Life", ma chi si aspettava una rivoluzione sarà rimasto probabilmente deluso finora, e le ultime notizie non fanno che incrementare questa sensazione. La più recente è arrivata ieri, con la conferma definitiva che Ratchet and Clank: Rift Apart può funzionare su PC anche senza l'SSD magico di PS5. Può sembrare una piccolezza, ma bisognerebbe ricordarci di quanti mesi abbiamo passato ad ascoltare le roboanti dichiarazioni di sviluppatori e produttori che decantavano la rivoluzione nella gestione dei dati garantita solo e soltanto dalla particolare architettura della memoria a stato solido della nuova PlayStation.

L'SSD è stato il cavallo di battaglia di Sony e della "console più veloce della storia", salvo poi ritrovarsi con test che sui tempi di caricamento non dimostravano queste differenze sostanziali. Quantomeno, permaneva l'idea che un accesso ai dati così avanzato fosse effettivamente un passo evolutivo con un certo peso sul fronte della progettazione dei giochi, visto che il titolo Insomniac, a detta dei suoi creatori, sarebbe stato "impossibile sulle altre piattaforme" per il suo utilizzo dei dati. Alla fine è caduta anche questa convinzione, con il gioco che può funzionare anche con un vecchio hard disk meccanico. Ovviamente si parla di una configurazione minima, ma non toglie il fatto che dal punto di vista concettuale non c'è nulla di mai visto nel gioco e nel suo modo di sfruttare l'hardware di PS5. In verità diversi esperti del settore lo sostenevano già da tempo, ma averne la conferma non fa che aggiungere un'altra prova all'idea che la nuova generazione non abbia granché di sostanzialmente nuovo.

Qualcosa di simile l'abbiamo vista con il ray tracing, che sarebbe dovuta essere la nuova soluzione rivoluzionaria per la gestione dell'illuminazione globale e della resa di vari effetti grafici su PS5 e Xbox Series X|S ma praticamente non si è ancora visto in azione a dovere su console, facendo pensare che gli hardware di queste piattaforme, semplicemente, non siano ancora pronti. Da questo punto di vista, anche l'architettura di Xbox Series X continua ad essere un mistero: la sua sostanziosa GPU con 52 Compute Unite in grado di erogare 12 TeraFLOPS di potenza computazionale sembra non sia ancora stata sfruttata a dovere, con un design che sembrava garantire un'ampiezza tale da favorire l'uso del ray tracing. Invece, ci ritroviamo con un Halo Infinite ancora senza tale funzionalità (nonostante fosse stata annunciata) e con un Forza Motorsport che potrebbe averla solo in versione PC, nonostante le promesse di Turn10.

Nel frattempo sono passati quasi 3 anni dall'uscita di PS5 e Xbox Series X|S, ovvero siamo quasi a metà del ciclo vitale standard delle console, e i giochi cross-gen dominano ancora la scena. Tutto questo mette in una prospettiva diversa tutte le mirabolanti discussioni che si sono tenute solo pochi anni fa sugli incredibili upgrade tecnici che avremmo potuto vedere con i nuovi hardware, dai 12 TeraFLOPS che difficilmente emergono in maniera convincente all'SSD delle meraviglie che finora ha cambiato poco o nulla del modo di sviluppare giochi e mettere in scena mondi. Questo non significa che le nuove console siano deludenti, intendiamoci, ma è semplicemente un'altra prova di come si debba ben soppesare il valore di certe dichiarazioni nei periodi di lancio dei nuovi hardware. È anche vero che la generazione ha stentato a partire a causa dei grossi problemi produttivi vissuti nel periodo Covid, dunque anche lo sviluppo di nuovi progetti è stato rallentato e deviato su una platea più ampia che includesse le piattaforme di scorsa generazione, mortificando un po' lo slancio progressista, ma dopo tre anni un bilancio non troppo entusiastico può forse essere fatto.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.