Le sale eSport e LAN chiuse in tutta Italia sarebbero soltanto tre, oltretutto a causa di gravi irregolarità che coinvolgerebbero anche l'utilizzo di software senza autorizzazione.
Dopo le polemiche infuriate a causa della chiusura delle sale eSport e Lan da parte dell'Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) in seguito all'esposto di un imprenditore operante nell'ambito delle slot machine, l'ADM ha diramato un documento per chiarire l'intera questione. La situazione sembra essere molto meno grave di quella raccontata dagli operatori delle sale che sono state chiuse e di fatto i locali sparsi in tutta Italia non sarebbero a rischio. Questi ultimi avrebbero sparso delle notizie che l'ADM definisce semplicemente false e prive di fondamento:
Giova evidenziare che le notizie diffuse in merito alla chiusura di tutte le sale Local Area Network (LAN) del territorio nazionale sono totalmente destituite di ogni fondamento.
A dimostrazione della mancata veridicità delle notizie diffuse da alcuni destinatari dei provvedimenti, in uno dei 4 casi sottoposti a controllo, l'operatore commerciale ha esibito e messo a disposizione degli ispettori, la documentazione amministrativa attualmente riconosciuta corretta per l'esercizio dell'attività di gioco nella sala LAN. Ciò ha permesso alla Direzione Giochi, di riconoscere la legittimità dell'attività posta in essere dal soggetto privato e, pertanto, di concludere l'ispezione amministrativa senza alcun rilievo né contabile né amministrativo.
Quindi, è di tutta evidenza che lo scopo dei controlli eseguiti lo scorso fine settimana è stato quello di accertare il rispetto delle norme attualmente vigenti, con il fine di tutelare proprio gli operatori del mercato delle sale LAN che mettono a disposizione la strumentazione di gioco in modo legale e responsabile.
Negli altri tre casi, ADM ha, invece, provveduto a redigere verbali di sequestro amministrativo ai sensi della legge 689/81, per le apparecchiature destinate al gioco, prive di ogni forma di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato.
In particolare, in uno di questi tre casi, lo stesso operatore, all'atto della presentazione della segnalazione certificata d'inizio attività all'Ente comunale, dichiarava di installare videogiochi che, tuttavia, erano completamente privi di certificazione e titoli autorizzatori.
In ragione di quanto sopra comunicato, ne deriva che tutte le manifestazioni di settore, comprese le fiere tematiche e l'esercizio del gioco nelle stesse sale LAN, non sono in alcun modo pregiudicate se svolte nel rispetto delle regole di settore e che le notizie diffuse non corrispondono alla realtà dei fatti.
Stando a quanto scritto, le tre sale chiuse non avrebbero avuto le licenze necessarie per i computer dati in affitto ai clienti e sugli stessi ci sarebbe stato del software non autorizzato, mancante cioè della licenza di utilizzo nei locali pubblici. La sostanza è che non ci sarebbe stato nessun imprenditore cattivo che macchina con uno stato pigro e arretrato dietro alla chiusura delle sale, ma solo una cattiva gestione delle stesse.