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Silent Hill 2 è stato il gioco dello State of Play presentato peggio

Guardando il trailer di gameplay del remake di Silent Hill 2 non si può dire di riconoscere l'impronta del titolo originale.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   01/02/2024
Silent Hill 2 è stato il gioco dello State of Play presentato peggio

Lo State of Play di ieri è stato un ottimo evento, con molti giochi e tanto gameplay. Dispiace che il gioco presentato peggio sia risultato essere il remake di Silent Hill 2, attesissimo da anni ormai.

Quando penso a Silent Hill 2 per la prima PlayStation (per PS2, si scherza) mi vengono in mente delle immagini precise, legate ad alcuni momenti di gioco particolarmente intensi. Era l'epoca in cui il videogioco come medium si stava in qualche modo distanziando da certe forme arcaiche per abbracciarne di nuove, che gli permettessero di sfruttare le nuove tecnologie disponibili e di raggiungere un pubblico più vasto. Era anche l'epoca in cui gli autori giapponesi riuscirono finalmente ad avere il loro nome nei crediti (in occidente succedeva praticamente da sempre, basti pensare a Richard Garriott, a Roberta Williams, a Jeff Minter o ad Archer McLean, per fare qualche nome), rendendo pop il concetto di autorialità. I primi due Silent Hill furono tra i giochi più rappresentativi della nascente attenzione del pubblico console per l'autorialità e del cambio di paradigma che fece slittare per qualche anno l'industria dall'essere focalizzata sui "giochi come giochi" ai "giochi come esperienze".

Delusione

Silent Hill è il gioco con il BFG?
Silent Hill è il gioco con il BFG?

Com'è noto la serie Silent Hill nacque come risposta di Konami a quella Resident Evil, il cui primo capitolo aveva venduto milioni di copie. Ne venne fuori una delle esperienze più focalizzata e intriganti dell'intera generazione, il cui seguito divenne uno dei giochi horror più amati di sempre.

Senza metterci a fare la storia dei primi due capitoli, diciamo in breve che erano caratterizzati da ritmi lenti, atmosfere livide e inquietanti e da storie profonde e in qualche modo scioccanti nella loro forza espressiva. Sinceramente dopo tanti anni non ricordo un combattimento di Silent Hill 1 o 2. Ossia qualcosa lo ricordo, ma quando penso al gioco non è la parte action che mi viene in mente, ma le sensazioni che quell'esperienza mi trasmise e le emozioni che mi suscitarono determinati risvolti narrativi e le scelte di design più azzeccate.

Guardando il video di gameplay dello State of Play di ieri sera mi sono sentito straniato: possibile che lo ricordi così male? Poi ci ho pensato su e mi sono detto: "Davvero stanno presentando il remake di Silent Hill 2 con un video pieno di mazzate? Non sono riusciti a elaborare niente di concettualmente un po' più intrigante? A chi si stanno rivolgendo? Probabilmente non a me..."

Ecco, viene da chiedersi a chi vogliono vendere questo Silent Hill 2. Sembra una copia del remake degli ultimi Resident Evil che, per carità, hanno funzionato, e anche molto bene, ma sono appunto dei Resident Evil, una serie in cui alla fine del primo capitolo si sbloccava la possibilità di usare un bazooka per tutto il gioco così da fare scempio dei nemici o con un secondo capitolo che inizia con un camion che esplode in una città piena di zombi.

Ok, ma vogliamo presentare Silent Hill 2 con le mazzate?
Ok, ma vogliamo presentare Silent Hill 2 con le mazzate?

Silent Hill non era così. Certo, copiava alcune cose dei primi Resident Evil, ma si distaccava subito dalla serie di Capcom diventando velocemente un'esperienza completamente diversa. Davvero non si poteva ragionare diversamente per realizzare il remake che guardare al titolo che ha venduto di più? Oppure, davvero non c'era un modo più raffinato per presentarlo?

Con questo non voglio mettere una pietra tombale sopra il nuovo Silent Hill 2, che alla fine potrebbe rivelarsi anche ottimo, per quel che ne sappiamo. La speranza è che il trailer sia un abbaglio e che la versione finale sia un'esperienza più in linea con quella dell'originale. Badate bene che non vorrei lo stesso gioco, ma solo qualcosa che ne riprenda quantomeno lo spirito e i temi (in fondo stiamo parlando di un classico assodato), evitando di farmi passare il tempo a sparare nella nebbia.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.