Nei risultati finanziari pubblicati questa settimana, Sony ha anche riferito chiaramente come l'aumento di prezzo di PS5 non abbia avuto effetti negativi sulle vendite, sebbene la compagnia abbia anche riferito di dover monitorare il mercato per valutare il da farsi nel prossimo futuro.
Nonostante un crollo del 49% negli introiti e anche un calo di 2 milioni di abbonati a PlayStation Plus, le vendite hardware sono andate molto bene, tanto da non aver palesato riflessi negativi per l'incremento di prezzo di PS5, che ha raggiunto ora 25 milioni di unità vendute.
La questione è stata riferita chiaramente da Hiroki Totoki, CFO di Sony: "per quanto riguarda l'impatto dell'aumento di prezzo: finora, non abbiamo visto alcuna riduzione della domanda data dall'incremento di prezzo di PS5, ma dovremo monitorare cosa accadrà sul mercato andando avanti".
L'affermazione del CFO esprime ovviamente soddisfazione per delle vendite che evidentemente non sono state afflitte da alcuna riduzione a causa dell'incremento di prezzo in quasi tutto il mondo, ma sembra emergere anche l'idea di un possibile cambio di rotta nel prossimo futuro, a seconda dell'andamento del mercato.
Ovviamente, se la domanda dovesse rimanere così alta, difficilmente Sony prenderà in considerazione una riduzione di prezzo per PS5, ma se così non dovesse essere, sembra che la compagnia sia eventualmente aperta a rivedere i prezzi dei prodotti. Finché la domanda continuerà a superare anche la disponibilità di console presenti sul mercato, tuttavia, è assai probabile che il costo di PS5 continui ad essere quello attuale, ovvero 550 euro in Europa.
Il prezzo annunciato anche per PlayStation VR2, d'altra parte, dimostra che Sony non ha grande timore di proporre costi alquanto elevati al pubblico, considerando anche che un aumento di prezzo su una console a due anni di distanza dal lancio sul mercato è un evento praticamente senza precedenti, ma non ha avuto alcun contraccolpo negativo.