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Twitter: Elon Musk chiede se deve dimettersi da CEO con un sondaggio, rispetterà il risultato

Elon Musk a quanto pare potrebbe dimettersi da CEO di Twitter, in base all'esito di un sondaggio indetto da lui stesso su Twitter.

Twitter: Elon Musk chiede se deve dimettersi da CEO con un sondaggio, rispetterà il risultato
NOTIZIA di Stefano Paglia   —   19/12/2022

Elon Musk ha dato via alcune ore fa a un sondaggio su Twitter, che probabilmente ha già il record di partecipazioni della piattaforma, in cui chiede se dovrebbe dimettersi o meno da CEO del social. Musk afferma che si "atterrà ai risultati" e dunque qualora il "sì" dovesse vincere, lascerà il comando della compagnia.

"Dovrei dimettermi da capo di Twitter? Mi atterro ai risultati di questo sondaggio", recita il post di Musk.

Nel momento in cui scriviamo, il 57,5% dei ben 17.5 milioni di votanti ha risposto "Sì", il restante 42,5% ha optato per il "No". Al momento non sappiamo quando terminerà il sondaggio, ma salvo improbabili colpi di scena è chiaro quale sarà l'opzione vincente. Se Musk sarà di parola, dunque dovrebbe dimettersi dalla sua posizione di CEO di Twitter, ottenuta il 27 ottobre 2022 dopo aver acquisito la compagnia per 44 miliardi di dollari.

Successivamente il magnate proprietario di SpaceX e Tesla ha postato un messaggio, che recita "Coloro che vogliono il potere sono quelli che meno lo meritano". Non è chiaro se si stia riferendo a sé stesso e il risultato del sondaggio.

Al momento non è chiaro chi potrebbe succedere a Musk nella guida di Twitter. L'attuale CEO ha dichiarato che non c'è nessun successore allo stato attuale in grado di mantenere il social in vita.

"Nessuno vuole il lavoro che può mantenere in vita Twitter. Non c'è alcun successore", la risposta di Musk a un utente su Twitter.

Fin da quando è diventato il CEO di Twitter, molte delle decisioni e azioni di Musk sono risultate controverse. Ricordiamo ad esempio i licenziamenti in massa dei dipendenti della compagnia, con il rischio di compromettere la sicurezza per chi frequenta il social, la problematica gestione degli account verificati e dei badge "ufficiali" o la decisione di bannare dalla piattaforma chi promuove su Twitter dei social concorrenti, come Mastodon, Instagram e Facebook.