Più le generazioni videoludiche avanzano, più le macchine da gioco sono performanti e le tecnologie di sviluppo si evolvono, rendendo possibile produrre titoli molto realistici a livello visivo. Non è però sempre un bene e "l'ossessione" con il realismo può creare dei problemi.
A pensarlo è anche uno degli artisti di The Last of Us.
I problemi causati dall'ultra realismo nei videogiochi
Su Twitter è infatti nata una breve discussione riguardo all'ultra realismo, con un utente che afferma che ha rovinato i videogiochi perché ora servono dieci anni per un nuovo titolo e l'innovazione è impossibile visto che un singolo fallimento basta per causare la chiusura di un intero studio di sviluppo.
Un ex-artista dai Naughty Dog che ha lavorato su The Last of Us, un gioco molto realistico sotto svariati punti di vista, ha quindi confermato il tutto affermando che l'ultra realismo "ha rallentato ogni cosa" e spiegando che creare le transizioni tra le varie animazioni richiede un tempo sempre maggiore: semplicemente poter camminare, passando alla corsa per poi girarsi e saltare richiede 50 animazioni diverse rispetto alle 6 del passato.
L'artista spiega che affermare che l'ultra realismo ha "rovinato" i videogiochi è ovviamente una iperbole, ma innegabilmente dal suo punto di vista ha portato a effetti negativi. Certi motori di sviluppo, come Unreal Engine, dispongono di animazioni preconfezionate, ma non c'è sempre tutto quello di cui un team potrebbe aver bisogno.
Segnaliamo infine che The Last of Us 1 e 2 ora potranno essere letti invece che giocati, con l'arrivo della sceneggiatura ufficiale.