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Il vicepresidente UE Ștefănuță supporta Stop Killing Games: “un gioco venduto appartiene al cliente, non all'azienda”

Anche il vicepresidente UE Nicolae Ștefănuță appoggia la petizione Stop Killing Videogames e ritiene che i videogiochi acquistati dovrebbero essere di proprietà dei clienti e non delle aziende che li vendono.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   14/07/2025
Logo di Stop Killing Videogames

Nicolae Ștefănuță, politico romeno e uno degli attuali vicepresidenti del Parlamento Europeo, ha espresso il suo sostegno all'iniziativa Stop Killing Games (nota anche come Stop Destroying Videogames), che punta a introdurre leggi per tutelare i giochi live service e quelli legati a server online.

In un video pubblico, Ștefănuță ha dichiarato di essere tra gli oltre un milione di firmatari della petizione, ribadendo che i giochi acquistati dovrebbero essere considerati proprietà del cliente e non dell'azienda che li ha pubblicati. Le sue parole sono nette: "Sono al fianco delle persone che hanno dato vita a questa iniziativa popolare. Ho firmato e continuerò ad aiutarli. Un gioco, una volta venduto, appartiene al cliente, non all'azienda."

Cos'è Stop Killing Videogames?

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, Stop Killing Games è un movimento che nasce dalla frustrazione di migliaia di giocatori che, pur avendo acquistato regolarmente un videogioco, si ritrovano impossibilitati a utilizzarlo quando le aziende decidono di chiudere i server o rimuoverlo dagli store digitali. Il problema è particolarmente sentito con i titoli "always online", privi di modalità offline, che diventano del tutto inutilizzabili. La petizione chiede che questi giochi restino accessibili anche dopo la fine del supporto ufficiale, che siano messi a disposizione strumenti per tenerli attivi su server privati, e che venga riconosciuto ai consumatori il diritto di conservare ciò che hanno acquistato nel tempo.

I publisher rispondono all'iniziativa Stop Killing Games: le richieste risulterebbero "troppo costose" I publisher rispondono all'iniziativa Stop Killing Games: le richieste risulterebbero troppo costose

L'iniziativa è iniziata circa un anno fa con un'ambiziosa raccolta firme fatta tramite l'ICE, uno strumento ufficiale che consente ai cittadini di partecipare attivamente alla politica dell'UE. L'obiettivo era quello di superare il milioni di adesioni entro un anno ed è stato raggiunto poche settimane fa (siete ancora in tempo per firmare da qui). Di conseguenza la proposta, se ritenuta ammissibile, verrà discussa all'interno del Parlamento Europeo, con la speranza che effettivamente porti a dei cambiamenti.

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Sicuramente il sostegno di Ștefănuță è una buona notizia per chi sostiene l'iniziativa, dato che l'interesse diretto di un vicepresidente dell'UE potrebbe sicuramente aiutare a darle maggiore visibilità politica e accelerare la discussione istituzionale.