Il New York Times ha pubblicato un lungo articolo in cui afferma che i videogiochi e le chat dei social network sono diventate il terreno di caccia preferito dai predatori sessuali, in particolare dei pedofili. Stando a quanto riportato, negli ultimi anni le denunce in merito si sono moltiplicate e il fenomeno ha assunto proporzioni preoccupanti, come rilevato anche dai tribunali e da alcuni studi accademici. Alcuni predatori sessuali hanno fatto centinaia, quando non migliaia di vittime.
Il perché della scelta di videogiochi e chat dei social network per andare a caccia di prede è scontata: permettono di avvicinarsi alle vittime con grande facilità, raggiungedole direttamente nelle loro case. I criminali avviano conversazioni generiche e lavorano con pazienza per ottenere la fiducia dei minori. Il loro obiettivo principale è quello di convincerli a condividere immagini e video sessualmente espliciti, che poi utilizzano per ricattarli così da costringerli a fare ciò che vogliono.
I giganti tecnologici di loro hanno fatto pochissimo per contenere il fenomeno e, anzi, lo hanno favorito in ogni modo, non creando delle zone sicure per i minori e aggiungendo chat anche in titoli dedicati ai più piccoli. Sostanzialmente avrebbero allargato a dismisura il terreno di caccia dei pedofili, senza porre alcun paletto. Per altri dettagli, vi invitiamo a leggere l'articolo del New York Times.