Solitamente il Parliamone ruota intorno al tema o la notizia del giorno e mai come oggi la scelta dell'argomento da trattare è stata semplice. Infatti, nelle ultime ore hanno fatto molto discutere i dati condivisi dall'analista Matt Piscatella di Circana relativi al mercato console statunitense. Da una parte abbiamo PS5 che ha venduto il 9% di unità in più rispetto a quanto fatto nello stesso lasso di tempo da PS4, una console dal grandissimo successo commerciale. Al contrario, Xbox Series X e S hanno registrato complessivamente l'11% di unità in meno rispetto a Xbox One, che come di certo saprete ha iniziato con il piede sbagliato la scorsa generazione e da allora non è mai riuscita a riprendersi del tutto.
Numeri importanti, sia in positivo che in negativo, per entrambe le sponde, ma in questa sede ho preferito concentrarmi sulla situazione di Xbox, soprattutto per via delle interessanti discussioni che si sono andate a creare nei commenti (a patto di scremare sfottò e le prese di posizioni più radicali), che sostanzialmente posso riassumere in due linee di pensiero opposte tra loro.
C'è chi crede che quelli di Xbox Series X|S siano effettivamente dati molto negativi e preoccupanti, considerando i grossi investimenti fatti da Microsoft nel Game Pass e nell'allargare a dismisura gli Xbox Studios negli ultimi anni e l'apprezzata gestione di Phil Spencer.
Al contrario c'è chi afferma che sono dati che non vanno interpretati per forza negativamente, in quanto figli della nuova strategia di Microsoft di concentrarsi maggiormente sui servizi, puntare anche al mercato PC e mobile e la crescita di xCloud. Del resto, sì i dati di vendita delle console sono negativi, ma i ricavi complessivi della divisione Xbox sono comunque in crescita.
Un ecosistema Xbox senza console è davvero possibile?
Come spesso accade, probabilmente la verità sta nel mezzo. Phil Spencer non ha fatto mai segreto che il futuro di Xbox è nel Game Pass, che sarà un catalizzatore per arrivare ai potenziali miliardi di giocatori nel mondo, non solo quelli su console e PC, ma anche qualsiasi persona in possesso di uno smartphone o una Smart TV grazie a xCloud.
Da questo punto di vista, chiaramente le vendite hardware Xbox hanno un peso minore rispetto al passato, ma sarebbe sbagliato pensare che non siano comunque molto rilevanti. Per quanto il cloud gaming rappresenta la prossima grande evoluzione del videogioco, i tempi non sono ancora maturi per un'adozione su larga scala (la stessa Microsoft ha confermato che i giocatori che utilizzano xCloud sono solo una piccolissima percentuale). Insomma, Xbox Series X e S rappresentano ancora uno dei maggiori punti di accesso al servizio e di conseguenza se le vendite non ingranano ci rimette anche la crescita del servizio visto che ad oggi per forza di cose sono strettamente correlate.
È chiaro che il colosso di Redmond sta intraprendendo una strada differente da quella di Sony e Nintendo, giusta o sbagliata che sia, ma lo scenario suggerito da alcuni giocatori in cui Xbox abbandona il mercato console per concentrarsi solo sulla diffusione dell'ecosistema verdecrociato tramite Game Pass e cloud è interessante ma fin troppo prematuro.
Non solo, sarebbe anche una svolta tutt'altro che auspicabile per i giocatori, paradossalmente anche quelli che preferiscono la diretta rivale PlayStation: un protagonista in meno nel mercato console danneggerebbe per primi gli utenti, a prescindere dalla "fazione" di appartenenza, andando a creare un duopolio formato dalle sole Sony e Nintendo fondamentalmente libere di fare il brutto e cattivo tempo.