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Giardinaggio sul pianeta rosso

Gli autori di Spider: The Secret of Bryce Manor portano gli utenti iOS su Marte, per un'avventura ricca di esplorazione, misteri e... piante

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   20/04/2012

Quando Spider: The Secret of Bryce Manor fece capolino su App Store, difficilmente il team Tiger Style avrebbe potuto sperare in un debutto migliore nel mercato mobile. Acclamato da critica e pubblico, Spider era un piccolo gioiello che, come raramente accade su iPhone e iPad, riusciva a far convergere un gameplay divertente, controlli intuitivi e, soprattutto, un'atmosfera tanto affascinante da coinvolgere il giocatore e non lasciarlo andare fino alla fine dell'avventura. Con Waking Mars, il piccolo team sparpagliato per gli States cambia completamente premessa, passando dalla polverosa casa piena di insetti e aracnidi vista in Spider a un'ambientazione per certi versi meno atipica per un videogioco. Come suggerito dal titolo, il nuovo gioco di Randy Smith e soci catapulta l'utente in un misterioso viaggio sul pianeta rosso, eppure lo fa in maniera completamente nuova, allontanandosi drasticamente dalla componente action che caratterizza gli sparatutto ambientati nello spazio e mettendo il giocatore nei panni di una sorta di giardiniere interplanetario.

Non c'è niente da ridere

Se l'idea di un Gardening Mama ambientato nello spazio potrebbe essere sufficiente a far cambiare pagina, in realtà il nuovo titolo di Tiger Style è molto più interessante di quanto possa sembrare, sebbene venga introdotto da una premessa narrativa assai tradizionale. Protagonista è infatti Liang, astronauta scelto per un'importante missione di ricerca sul pianeta rosso, il quale ha un compito facile facile: atterrare su Marte, raccogliere dei campioni dalla superficie e tornare a casa.

Giardinaggio sul pianeta rosso

Ovviamente qualcosa va storto e dopo pochi minuti dall'inizio dell'avventura Liang e il suo equipaggiamento vengono inghiottiti nelle profondità del pianeta dopo il cedimento di una superficie instabile. Comincia così un viaggio tra le caverne di Marte nel tentativo di raggiungere il punto di raccolta dove il protagonista sarà recuperato e tratto in salvo, ma a fargli compagnia e a dargli supporto ci sono due personaggi non giocanti: da un lato un'intelligenza artificiale programmata per analizzare e fornire informazioni sulle eventuali forme di vita sul pianeta; dall'altro Amani, la giovane assistente che, dalla Terra, di tanto in tanto distrae il giocatore con alcune comunicazioni via radio. Forse sono proprio questi dialoghi a stonare come un vinile graffiato: oltre alla poca enfasi dovuta alla completa mancanza di doppiaggio, spesso le illustrazioni dei personaggi che accompagnano le frasi stridono clamorosamente con il senso del testo. In alcuni casi, ad esempio, esclamazioni preoccupate o informazioni delicate sono accompagnate dal faccione sorridente di Amani, cosa che, inutile dirlo, polverizza qualsiasi possibilità di immedesimazione. È un vero peccato perché invece la cura maniacale per il sound design, dall'accompagnamento musicale agli effetti sonori all'interno delle caverne, permetterebbe di raggiungere un livello di coinvolgimento emotivo incredibile. Fortunatamente però, i due compagni di Liang non sono le uniche creature viventi con cui il giocatore ha a che fare nel corso dell'avventura. Ed è qui che le cose si fanno interessanti.

L'astronauta col pollice verde

La caverna in cui è ambientato Waking Mars è costituita da una serie di stanze collegata l'una all'altra, e ognuna di queste rappresenta una sorta di piccolo enigma. Tuttavia, per poter accedere al livello successivo è necessario raggiungere un certo tasso di Biomassa ricreando all'interno della stanza un piccolo ecosistema: la preoccupazione principale del giocatore è quindi quella di trovare delle zone di terreno fertili e piantare alcuni semi per far crescere strane piante aliene chiamate Zoa. In questo caso la complessità sta proprio nel cercare la combinazione di piante necessaria a ottenere un alto livello di Biomassa, considerando che differenti semi e differenti piante hanno comportamenti e caratteristiche uniche: alcune curano il giocatore, altre lanciano dei semi esplosivi, altre ancora danno vita a creature che possono diventare cibo per alcune piante carnivore.

Giardinaggio sul pianeta rosso

Man mano che si prosegue nel gioco, l'utente prende confidenza con una catena alimentare aliena sempre più complessa e articolata, fatta di vegetali che interagiscono tra loro in maniere differenti, riproducendosi o creando interessanti e inaspettati effetti a catena. Non ci sono nemici da affrontare, non di quelli tradizionali almeno: alcune stanze hanno pozze acide da evitare, mentre alcune piante possono rivelarsi aggressive, sebbene nell'intera avventura non abbiamo mai visto la schermata di Game Over. Allo stesso modo, il peso del backtracking varia a seconda della bravura del giocatore, che in certi casi potrebbe essere costretto a tornare indietro per raccogliere nuovi semi da utilizzare nelle stanze più avanzate. Ovviamente se si riesce a trovare un giusto equilibrio tra le piante che producono più semi e quelle che conferiscono un maggiore incremento di Biomassa, la necessità di fermarsi e tornare ai livelli precedenti viene limitata al minimo. Questa meccanica di gioco tanto atipica per un'avventura sci-fi, in cui il giocatore è spinto a riflettere e non a combattere, è proprio quello che rende Waking Mars un'esperienza tanto piacevole e in certi momenti addirittura rilassante. Se c'è un rimpianto è il fatto che l'idea alla base del gioco dia l'impressione di non essere stata sfruttata appieno: la combinazione degli Zoa e le loro reazioni, sebbene diventino articolate man mano che crescono di numero, non vengono approfondite a sufficienza da dare al giocatore una completa libertà creativa, col risultato che il più delle volte si è spinti a ripetere la stessa formula in tutte le stanze.

Conclusioni

Versione testata: iPad (1.2)
Prezzo: 3,99€
Multiplayer.it
8.8
Lettori (7)
7.5
Il tuo voto

Esattamente come Spider: The Secret of Bryce Manor, Waking Mars ha il pregio di proporre qualcosa di nuovo e intrigante nella sconfinata offerta del mercato mobile. Quello che sembra un simulatore di giardinaggio nello spazio è invece un gioco d'avventura dall'indiscutibile fascino, in cui ci si trova ad esplorare un mondo sconosciuto e temibile, seppur mai troppo ostile. L'originalità e l'ottima direzione artistica vanno premiate, ma sul pianeta rosso di Waking Mars non manca però una lunga ombra proiettata da alcune infelici scelte a livello narrativo, tant'è che il gioco raggiunge le vette più elevate quando si viene lasciati in completa solitudine. Waking Mars, a differenza di Spider, è anche un titolo più difficile da digerire per chi ama le esperienze orientate all'azione, ma chi è in cerca di un'avventura suggestiva che punta tutto sul senso di esplorazione, allora l'ultimo nato negli uffici di Tiger Style è una piccola perla da non lasciarsi scappare.

PRO

  • Meccaniche di gioco assai originali
  • Componente sonora magnifica
  • Grande atmosfera e senso di esplorazione

CONTRO

  • Scelte narrative discutibili
  • L'idea poteva essere sfruttata ancora di più