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Dove Freud non ha mai osato

Cockroach ha da poco pubblicato il terzo capitolo della sua avvincente e misteriosa avventura, tutta realizzata con argilla e carta. Siete pronti a calarvi nelle profondità dell'inconscio?

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   15/06/2012

Questa sarà una recensione breve. Non per pigrizia di chi scrive (Moioli è già vestito da 47 e pronto a uccidere) ma perché The Dream Machine è ricco di colpi di scena e brusche svolte d'umore: rivelarvene anche solo qualcuna sarebbe farvi un torto. Cercheremo perciò di essere allusivi. Intanto è bene dire che The Dream Machine è un'avventura in cinque parti realizzata da Cockroach con una tecnica molto originale per il mondo dei videogiochi.

Dove Freud non ha mai osato

Personaggi e scenari sono stati infatti creati con argilla, scatole di cartone e carta di vario genere. Pensate cosa vuol dire modellare ogni frame d'animazione e poi fotografarlo; un lavoraccio. E infatti su Steam sono stati rilasciati al momento solo tre capitoli, con la speranza di vedere il quarto almeno subito dopo l'estate. In ogni caso l'effetto finale è fantastico e ripaga il giocatore paziente con un gioco dall'atmosfera davvero unica. Argilla e tinte noir sembrano funzionare alla perfezione in The Dream Machine, complici anche le musiche che, come nastri di note, tengono insieme trama e ambientazione. Parlando di toni e narrazione, questi tre episodi, assolutamente collegati tra loro, hanno il grande pregio di stravolgere le aspettative del giocatore.

Dove Freud non ha mai osato

Si comincia con Victor, il protagonista del gioco, che si trasferisce insieme alla fidanzata Alice in un nuovo appartamento. Sogni inquietanti e uno sfuggente proprietario dello stabile sono il terreno ideale per coltivare un'ansia sinistra da film di Polanski, ma già nel secondo episodio si chiarisce chi è il vero nemico e cosa c'è dietro i sogni della giovane coppia. Comincia così un episodio molto filosofico, che prende spunto da alcune idee di Platone per calarsi in una storia fantascientifica affascinante ma priva di grandi ansie. Ed ecco invece che arriva il sangue, questa volta reale però, e il gioco ci trasporta nel terzo episodio, un giallo surreale dai foschi contorni. Anche se i cinque episodi narrano una sola grande storia, ogni capitolo è quindi un mondo autosufficiente. Ecco perché evitiamo di scendere nel dettaglio. È vero comunque che una serialità così diluita potrebbe mitigare gli entusiasmi dei videogiocatori, abituati a un sovraccarico di stimoli a causa dei tanti giochi che ogni mese escono sul mercato. Ma i Cockroach sanno il fatto loro e hanno chiuso ogni capitolo con un colpo di scena che fa smaniare dalla voglia di prendere il telefono e chiamarli per farsi raccontare come prosegue la storia.

Anche i pupazzi sognano

Dove Freud non ha mai osato

Abbiamo detto che tutti e tre gli episodi pubblicati fino ad oggi hanno un'atmosfera diversa gli uni dagli altri e che ciascuno conclude un proprio arco narrativo, benché siano tutti collegati alla trama generale. Quello che non cambia è il protagonista, Victor, che impariamo a conoscere nel corso dei dialoghi. Come avviene sempre più spesso nelle avventure punta e clicca, le risposte possibili non incidono sullo svolgimento della storia, ma ci permettono di scegliere che tipo di persona è Victor. Paziente, scontroso, pronto a far valere le sue ragioni o incoraggiante anche nei confronti di chi si prende meriti non suoi? Soprattutto negli scambi di battute con Alicia emerge una dimensione quotidiana e credibile del loro rapporto di coppia nella quale possiamo giocare il nostro ruolo. La quantità di dialoghi cambia poi da un episodio all'altro. Nel terzo, dove dovremo condurre un'indagine, ci sarà molto da parlare. Purtroppo il gioco è tutto in inglese, perciò chi ha difficoltà con questa lingua si troverà per forza di cosa tagliato fuori dal mondo di The Dream Machine, almeno fino a quando qualche gruppo amatoriale di traduzione non si prenderà a cuore il compito di adattarlo. La scrittura in generale è abbastanza buona, ma sarebbe stato più bello poter udire la voce di qualche doppiatore. Il tempo delle avventure grafiche mute è decisamente passato, sebbene in questo caso sia comprensibile che gli sviluppatori abbiano preferito profondere le loro energie nella faticosissima realizzazione degli scenari e delle animazioni. L'effetto finale, come potete vedere dalle immagini, è sorprendente. I personaggi sono caratterizzati molto bene, anche nelle espressioni dei volti: probabilmente la sfida più difficile per chi lavora con l'argilla. Per quanto riguarda il sistema di gioco invece, si tratta di un'avventura vecchio stile con enigmi all'acqua di rose, che però crescono in difficoltà, arrivando anche a richiedere un guizzo d'immaginazione niente male nel terzo episodio (un giro di parole per dire che ci siamo bloccati). Speriamo che sia effettivamente così e che il quarto e quinto capitolo ci riservino qualche sfida memorabile a contorno della bella vicenda raccontata fino ad ora. Azzardiamo l'ipotesi che le uscite successive saranno all'altezza dei primi tre capitoli e perdoniamo volentieri al gioco una presentazione generale un po' sottotono (parliamo di menù, inventario e finestre di dialogo). Perciò se non avete giocato a un'avventura grafica negli ultimi anni, questa potrebbe essere quella giusta per convincervi che il genere ha ancora molti assi nella manica.

Dove Freud non ha mai osato

Conclusioni

Versione testata: PC
Digital Delivery: Steam
Prezzo: 10,99€
Multiplayer.it
8.0
Lettori (15)
8.3
Il tuo voto

Mancano ancora due capitoli alla conclusione di The Dream Machine, ma vogliamo credere che Cockroach manterrà la rotta seguita finora e realizzerà una delle avventure più interessanti degli ultimi anni. Ogni episodio è collegato a quello successivo da una trama generale, ma percorre nel suo piccolo un arco narrativo completo, che si chiude con un colpo di scena da lasciare con il fiato sospeso. Anche se il tema del gioco riguarda sempre i sogni e l'inconscio, l'avventura inizia con un'atmosfera inquietante per poi cambiare bruscamente rotta, aprire scenari fantascientifici e infine tingersi di nero nel terzo capitolo. Siamo curiosi a questo punto di scoprire che taglio avranno gli altri episodi. La varietà delle situazioni e il mite crescendo di difficoltà (sempre che non ce lo siamo sognati) compensano almeno un po' la brevità dei singoli capitoli, che richiedono al massimo due ore per essere completati. Vorremmo essere più precisi e parlarvi in dettaglio di Victor, della sua fidanzata Alicia e ovviamente della misteriosa Macchina dei Sogni, ma ogni parola in più vi rovinerebbe la sorpresa. Non è invece un mistero che The Dream Machine potrebbe aggiudicarsi un premio per originalità nella direzione artistica. Pensate che tutti i personaggi, gli scenari e le animazioni sono stati realizzati a mano con carta e argilla. Uno sforzo immane per un gruppo indipendente ma che dimostra una passione autentica. Se non vi dispiace leggere dialoghi in inglese senza doppiaggio e potete sopportare di non avere subito gli episodi conclusivi a disposizione, questa è un'avventura che non può mancare nella vostra libreria digitale.

PRO

  • Direzione artistica eccellente e originale
  • Ogni episodio ha un'ambientazione diversa
  • Ottimo senso della suspense
  • Buona scrittura

CONTRO

  • Nessun doppiaggio
  • Presentazione grezza
  • Il prossimo episodio si farà attendere mesi

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM 2 GB
  • Scheda video GeForce 8800 GT
  • Sistema operativo Windows Vista

Requisiti minimi

  • Per giocare sono indispensabili Flash Player 8 e un browser aggiornato.