Dungeons & Dragons Online mescola le classiche meccaniche degli MMO, ora in chiave free to play, con alcuni elementi del regolamento dell'RPG cartaceo Dungeons & Dragons. Tutti gli elementi sono stati ovviamente riletti in chiave videoludica, con i combattimenti vincolati alle meccaniche classiche degli MMO, ma il titolo prova comunque a tenere fede al nome che porta grazie a istanze piene di trappole, enigmi e passaggi segreti con tanto di tiro di dado legato alle abilità del personaggio.
Fino ad ora il titolo è stato supportato costantemente con nuovi pacchetti di avventure che sono la struttura portante del titolo, ma il tredicesimo update, il più importante di sempre, aggiunge ben tre diverse aree, tutte con la propria storyline, e introduce anche gli incontri random. Si tratta di una classica meccanica della versione cartacea di D&D che vede il party colto di sorpresa da una serie di mostri o messo di fronte a un tiro di dado, ovviamente virtuale, relativo a una specifica abilità. Oltre a questo Menace of the Underdark alza il level cap e introduce una nuova razza, nuovi mostri e, ovviamente, nuovi boss.
Nuovi poteri e nuove responsabilità
Per provare la prima espansione di Dungeons & Dragons Online ci siamo addentrati nell'Underdark con un Druido di livello 24, per affrontare la terribile regina ragno, Lolth, che si nasconde nei meandri del suo regno oscuro. A dire il vero la sua dimora è la Demonweb, una dimensione collegata a tutti i mondi, ma per raggiungerla è comunque necessario attraversare una parte del reame sotterraneo dei Forgotten Realms asfaltando tonnellate di elfi oscuri, mezzi ragni, matrone e via dicendo. Prima di affrontare la malvagia divinità, però, abbiamo dovuto attraversare la Foresta del Re e la città di Eveningstar, due aree completamente nuove la prima delle quali è un'immensa zona selvaggia da esplorare liberamente. Si tratta di un'area molto più grande delle zone aperte fin ora disponibili in Dungeons & Dragons Online e, come abbiamo intuito al primo scontro, caratterizzata da una difficoltà maggiore e da meccaniche più ricche. Ad esempio la presenza di trappole per orsi, ora disponibili per il ladro, indica branchi di bestie selvagge, e alcune creature dell'oscurità non disdegnano una passeggiata all'aperto anche se si tengono lontane da Eveningstar. Ma il villaggio centrale della zona, che fa da hub per le quest di Menace of the Underdark, è stato comunque travolto dalle armate di Lolth che emergono dalle profondità a pochi passi dal centro abitato. Una posizione a dir poco scomoda ma, grazie alle migliaia di eroi che popolano già la zona per cercare quest e rifornirsi, i cittadini di Eveningstar possono stare più tranquilli. Tanto più che c'è un nuovo personaggio in città e questo è il druido. La peculiarità principale del druido è quella di potersi trasformare assumendo forme elementali e ferine che consentono di accedere a specifici set di abilità.
Nella forma acquatica il personaggio è un potente incantatore, che può specializzarsi nelle cure e nel lancio di potenti magie, mentre come lupo è un attaccante rapido, capace di rallentare gli avversari e di azzannarli. L'orso invece è più lento, anche in termini di movimento, ma è prevedibilmente più robusto e può diventare un elemento difensivo per il party. In ogni caso tutte le classi beneficiano di cambiamenti e novità grazie all'introduzione dei destini epici. Anch'essi ispirati al D&D cartaceo, i destini epici garantiscono nuove abilità alzando di fatto il level cap fino al venticinquesimo livello. Una volta scelto un destino, che si sblocca al raggiungimento del ventesimo livello, il personaggio guadagna punti esperienza speciali necessari per sbloccare i 50 punti disponibili per ogni specializzazione epica. Un sacco di abilità insomma, che, oltre alla trama, danno un motivo per continuare a giocare anche a chi ha raggiunto la vetta da un pezzo. Come ciliegina sulla torta, i personaggi, quando si trovano nelle profondità dei Reami Perduti, hanno a disposizione uno speciale visore che amplifica la luce consentendoci, tra l'altro, di vedere le creature nascoste. Uno strumento fondamentale per sopravvivere vista l'elevata difficoltà dell'espansione che è stata ovviamente disegnata pensando ai personaggi di livello epico.
Viaggio nei Reami Perduti
Una delle novità più evidenti di Menace of the Underdark è la presenza di mostri di grandi dimensioni. Al di là dei normali drow e degli orsi selvaggi, che pullulano nelle nuove zone, quasi tutte le creature inedite hanno dimensioni generose. Si parte con vermi viola, invertebrati alti come palazzine che spuntano dal terreno scuotendo la testa e lanciando morsi in tutte le tirezioni, e si arriva alla titanica Lolth, che è alta un centinaio di metri e fa da boss per il Capstone Raid che rappresenta il gran finale dell'espansione.
Anche i draghi, prevedibilmente, sfoggiano dimensioni decisamente generose e torreggiano sul party sbuffando il loro immancabile e dolorissimo soffio. Meno grande, ma sempre di dimensioni generose e realizzato davvero bene, il Resilith, un ragno che ci accoglie proprio all'ingresso dell'Underdark. Il primo che incontriamo viene per fortuna sconfitto da Elminster, il mago simbolo dei Forgotten Realms, che non a caso è coinvolto nelle vicende dell'espansione. Lolth cerca infatti il potere di Mystra, la dea della magia e compagna di Elminster, attraverso un misterioso oggetto che dovrà essere recuperato dagli stessi giocatori nella quest finale. Dal punto di vista prettamente estetico il tredicesimo update, e prima vera espansione dell'MMO, aggiunge il supporto alle DirectX 10 e 11 con la vegetazione e l'acqua che migliorano visibilmente. La mole poligonale, ovviamente, non cambia, e l'esperienza visiva globale non compie salti trascendentali.
Ma tra gli effetti visivi del druido, i nuovi mostri di grosse dimensioni e i nuovi brani musicali il team di sviluppo ha senza dubbio fatto un grosso lavoro. Le ambientazioni inoltre sono molto ampie con alcuni scorci nelle profondità dell'Underdark che, tra discese quasi verticali e ponti di roccia sospesi nel vuoto, ci consentono di studiare la zona a centinaia di metri di distanza.
Un'espansione in piena regola
Menace of the Underdark è un'espansione ricca di contenuti che ci porta in uno dei luoghi più celebri e pericolosi dell'intero immaginario legato a Dungeons & Dragons. Non mancano diverse migliorie estetiche e, nonostante il motore cominci inevitabilmente a invecchiare, il lavoro fatto su modelli e ambientazioni non è niente male.
Inoltre sono state finalmente implementate alcune meccaniche fondamentali dell'RPG cartaceo come i nuovi mostri capaci di controllare nugoli di creature inferiori e come gli incontri random che incrementano lo spessore della fase esplorativa. D'altronde quest'ultimo è un elemento molto importante dell'espansione grazie all'introduzione di un'enorme area aperta. Una zona selvaggia che, tra l'altro, esalta la versatilità e l'indipendenza del druido capace di muoversi rapidamente, di curarsi, di lanciare incantesimi e di resistere agli attacchi più duri. E le aggiunte continuano sia in termini narrativi, con l'implementazione di un'importante fetta dei Reami Perduti, sia in relazione ai destini epici che aggiungono spessore ai personaggi e al gameplay e, inoltre, restituiscono al titolo quel senso di crescita necessario per tenere vivo l'interesse nei giocatori.
Conclusioni
PRO
- Finalmente l'Underdark
- Nuove abilità, nuove meccaniche e una nuova classe
- Quest e reward in abbondanza
CONTRO
- Nessuna rivoluzione per il gameplay
- Il motore grafico mostra segni evidenti di invecchiamento