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Alienware M17x R4

Abbiamo testato l'ultima versione del notebook da gioco sia nella configurazione con GTX 680M sia con Radeon HD 7970M

RECENSIONE di Umberto Moioli   —   26/09/2012

Meno di un anno or sono Alienware ci diede l'opportunità di mettere mano al suo portatile da gioco da 17", un bestione pesantissimo, dal design aggressivo e dotato di una serie di soluzioni che mettevano in secondo piano il concetto di mobilità in favore di prestazioni impressionanti.

Alienware M17x R4

A dieci mesi di distanza il produttore americano controllato da Dell ha rivisto ulteriormente il suo hardware, lasciando estetica e molta sostanza immutate ma aggiornando processori e soluzioni grafiche alle ultime uscite di Nvidia e Intel. Con lo sviluppo dei giochi in una fase di stallo, impossibilitato a fare salti tecnologici in avanti dalla corrente generazione di console, la logica direbbe di puntare su soluzioni più leggere ed economiche, evitando eccessi prestazionali inutili, ma per la fetta di irriducibili della corsa all'ultimo benchmark prodotti come GTX 680M e Radeon HD 7970M restano aggiunte di grande valore capaci di performance, vedremo, davvero impressionanti.

Quasi immutato...

Alienware M17x R4

Estrarre dalla scatola l'Alienware M17x R4 non è impresa semplice: se non bastassero le dimensioni generosissime (41x31x4.5 cm) il peso di 4.4 chilogrammi rende il portatile un gigante che non molti zaini potranno accomodare con facilità. Un vero e proprio desktop replacement ideale per portarsi il proprio lavoro e tantissima potenza di calcolo da una scrivania all'altra ma del tutto inadeguato se si cerca un prodotto adatto ad essere utilizzato in movimento. Rispetto all'edizione 2011 le differenze estetiche sono pochissime: fatta eccezione per alcuni elementi disposti diversamente sul fondo, il design futuristico e "tamarro" che da sempre contraddistingue Alienware non è andato da nessuna parte, riempiendo il case di luci personalizzabili e utilizzando per scocca, tastiera e coperchio un misto di plastica dura e gomma.

Alienware M17x R4

La scelta non è comunque sinonimo di minor qualità costruttiva rispetto a materiali più nobili, perché di fatto la sensazione di solidità è notevole e non si percepiscono flessioni nel case. In compenso, rispetto ad esempio alle scocche unibody in alluminio di Apple, qui la dispersione del calore è migliore e di fatto il portatile scalda pochissimo sotto la tastiera, dissipandolo sul retro in maniera eccellente. Ogni tanto, dopo lunghe sessioni di gioco, le ventole si fanno sentire ma tutto sommato si tratta di una problematica minore. Gli altoparlanti, disposti frontalmente, producono un suono di discreta qualità se confrontato con la media delle soluzione montate su altri notebook da gioco. Oltre a drive ottico, microfono, cuffie e porta SD, l'insieme di entrate montante su questa quarta revisione non differisce da quello della precedente: alle USB 3.0 e 2.0 si sommano ethernet, HDMI IN e OUT, VGA e Display Port, così da potersi connettere a praticamente qualsiasi dispositivo video esterno. Ce ne sarà bisogno? Lo schermo è come detto molto generoso in termini di dimensioni con i suoi 17 pollici e dispone di ottima reattività oltre che di colori vividi e neri convincenti.

Alienware M17x R4

Purtroppo ci sono anche due problemi: i riflessi si fanno notare parecchio, rendendo il posizionamento vicino ad una finestra, ad esempio, a tratti problematico; e poi l'angolo di osservazione ideale non è larghissimo. In ogni caso, come per praticamente qualsiasi altro aspetto di questo prodotto, lo schermo è stato realizzato con in testa il gaming e quando ci si siede davanti all'Alienware M17x R4 per giocare il pannello non si può certo dire che deluda. Se il touchpad è nella media ma non sarà un problema per nessuno, dato che gli si vorrà affiancare un mouse, la tastiera completa di tasteranno numerico ha i tasti di grandi dimensioni e disegnati in modo da rendere difficile confondersi o perdere il giusto grip. La batteria, che si consuma velocemente giocando rendendo di fatto obbligatorio restare connessi all'alimentazione per non avere problemi, si comporta discretamente nell'uso quotidiano: siamo riusciti a navigare, guardare video e scrivere per poco meno di quattro ore prima di doverci arrendere alla presa della corrente.

… ma tutto nuovo

Se fuori non ha subito aggiustamenti, dentro le novità sono parecchie. Sul sito ufficiale si possono configurare differenti opzioni ma la base è sempre la scheda madre custom di Alienware con montato un chip audio Creative, hard disk misti meccanici e allo stato solido e otto o più giga di memoria, a cui si aggiungono un processore Intel Ivy Bridge - 3610QM, 3720QM o 3820QM - e la scheda video di Nvidia o AMD.

Alienware M17x R4

Le due configurazioni montavano Intel 3610QM con Radeon HD 7970M 2GB, la prima, e Intel 3720QM con GTX 680M 2GB, la seconda. I prezzi, rispettivamente di circa 1'900 e 2'500 euro, pongono le soluzioni ai vertici non solo prestazioni ma anche di spesa, rendendole di fatto uno sfizio per chi se lo può permettere più che una reale necessità per giocare. Il confronto tra i due modelli - o meglio tra le due schede video, che restano il nodo importante da sciogliere - sarebbe squilibrato in partenza dal differente processore, ma c'è da fare una precisazione importante: in termini di performance 3D la differenza tra il 3610QM e il 3720QM è di pochissimi punti percentuali, nonostante il prezzo li separi in modo netto a causa di alcune funzioni extra, facendo preferire il primo e rendendoli sostanzialmente paragonabili quando si osservano i benchmark videoludici. Va comunque tenuto in mente che c'è un piccolo margine di partenza a favore del modello dotato di GTX 680M.

Alienware M17x R4

I giochi che abbiamo provato li abbiamo sempre fatti girare al massimo delle opzioni grafiche, disattivando però le eventuali opzioni PhysX perché, come noto e ovvio, il supporto nativo di Nvidia alla sua tecnologia permette risultati superiori in questo senso. Con Max Payne 3, shooter in terza persona rilasciato quest'anno da Rockstar dopo uno sviluppo lungo e travagliato, la GTX 680M ha staccato circa 50 immagini al secondo mentre la concorrente si è fermata a 42, con una ventina di punti percentuali di differenza tra le due. Distacco ridotto nel caso di Batman: Arkham City, con il relativamente leggero action di Rocksteady che spinge l'Unreal Angine 3 ai suoi limiti (o quasi) per mettere in scena un grande sandbox pieno di criminali, missioni e tanta varietà visiva: 63 e 56 frame per second di media rispettivamente per una e l'altra.

Alienware M17x R4

La situazione si è invece invertita con altri due titoli estremamente giocati: Battlefield e TES V: Skyrim, lo sparatutto in prima persona più avanzato attualmente in circolazione - forse il titolo visivamente più impressionante sul mercato - e il gioco di ruolo di Bethesda, dotato di enorme varierà. Nel primo, attivando anche il MSAA 4x, la Radeon HD 7970 raggiungeva 39 FPS contro i 35 della concorrente. Nel secondo i risultati sono stati di 64 e 58 FPS, con le impostazioni a Ultra. Le due schede permettono insomma di giocare come con un desktop di fascia alta, lasciando per strada la normale concezione dei notebook da gioco come soluzioni inesorabilmente costrette a scendere a compromessi. Certo tutto questo viene a caro prezzo e se la soluzione Nvidia si configura come al solito quella più ricca di feature, con PhysX e 3D Vision su tutti, AMD ha un rapporto qualità-prezzo vantaggioso.

In conclusione

Le considerazioni finali sull'Alienware M17x R4 non sono cambiate rispetto allo scorso anno. I notebook da gioco restano prodotti consigliabili ad una fetta di utenti limitata perché poco convenienti e, anche all'interno di questa categoria, non è certo necessario arrivare a certe cifre per avere un sistema sul quale divertirsi quando lontani dal proprio desktop. Chi però avesse una certa disponibilità economica e cercasse qualcosa di esclusivo, troverà nel portatile Alienware pane per i suoi denti: la dotazione è al top, le prestazioni pure e il design rende questo come gli altri computer del produttore difficili da confondere nella mischia. A parte le considerazioni di ordine economico, la quarta revisione dell'M17x mantiene i pregi di sempre ma non ne migliora i difetti legati soprattutto al peso e ad uno schermo di qualità che però soffre di qualche riflesso di troppo.