Magellano era da solo nella sala degli scudi, circondato dalle fiamme. Per ogni fuoco che domava, un altro si accendeva, e l'ossigeno era meno del 40%. Colombo tentava disperatamente di riparare la console degli armamenti, mentre la sonda nemica bersagliava lo scafo con precisione robotica, aprendo pericolose falle al suo interno. L'ultimo della spedizione a morire fu il capitano De Gama. Con dignità si alzò dalla poltrona del pilota e attraversò lo scafo scosso dai flare fino alla stiva, dove si erano teletrasportati i pirati. Crollò a terra prima di averne ucciso anche solo uno. Quella fu l'ultima missione della Nuovo Mondo, i suoi resti persi alla deriva nel quinto settore.
Ma subito dopo una nuova astronave ha lasciato l'hangar, e chissà quale avventura vivrà tra le migliaia possibili in Faster Than Light. In questo gioco di strategia e simulazione dall'anima rogue quello che più conta è il viaggio, giacché la destinazione è incerta. Tutto può succedere, centinaia di eventi casuali attendono gli equipaggi intrepidi, ma la morte, quella almeno, è sicura e definitiva. D'altronde cosa importa, se alla fine ci siamo goduti ogni secondo? È questo infatti il segreto dei due sviluppatori che stanno dietro FTL: offrire al giocatore un'esperienza profonda e complessa ma semplicissima da gestire, dalla quale trarre ogni volta una nuova storia, a volte drammatica, altre esilarante. Matthew Davis e Justin Ma di Subset Games hanno pubblicizzato il loro progetto su Kickstarter in cerca di diecimila dollari e ne hanno incassati oltre duecentomila.
Il risultato dimostra che non hanno perso di vista l'obiettivo e hanno regalato ai fan un gioco netto, levigato alla perfezione e quasi infinito. Proprio come lo spazio. Basta scegliere un nuovo equipaggio e l'avventura ricomincia. C'è comunque una missione principale in FTL: sfuggire all'orda dei Ribelli e raggiungere l'ottavo settore per avvertire la Federazione dell'attacco imminente. Magari dopo aver distrutto il boss finale. Il senso di urgenza garantito dalla presenza dei ribelli che avanzano sulla mappa di ciascuno degli otto settori è un elemento cruciale del gameplay. Le mappe sono divise in nodi generati casualmente e ognuno di loro nasconde un evento o un combattimento. Il nostro scopo è raggiungere l'uscita e muoverci verso il settore successivo, ma con i nemici alle calcagna dobbiamo prendere decisioni cruciali. Vale la pena rischiare di aiutare la popolazione locale per ottenere qualche unità di carburante? O è meglio darcela a gambe con il rischio di trovarci impreparati contro il prossimo nemico? Decisioni del genere sono una costante di FTL e uno dei motivi per cui una partita soltanto non basta mai. Di solito nemmeno due.
Yo no soy marinero
La difficile arte di comandare richiede la capacità di prendere numerose decisioni critiche in tempi rapidi. Per fortuna in FTL possiamo mettere il gioco in pausa e dare ordini con calma anche durante i combattimenti. Per difenderci abbiamo nove astronavi disponibili, ognuna con il suo equipaggio e la sua configurazione di sistemi di attacco e difesa. Nove approcci al gioco differenti che si sbloccano completando missioni speciali in alcuni settori della galassia. Per ogni nave inoltre ci sono obiettivi da raggiungere per sbloccare una versione alternativa. Quello che non cambia mai è la micro gestione in tempo reale dei vari sistemi e sottosistemi. I combattimenti sono il momento strategico supremo. Le nostre astronavi hanno infatti comparti diversi che possono aumentare se installiamo nuove tecnologie, ma lo stesso vale per i nemici. Perciò dobbiamo scegliere se prendere di mira i loro scudi per poi colpirli con un drone o piuttosto disattivare i potenti missili con i quali stanno perforando il nostro scudo. Oppure concentrarci sul pilota se vediamo che sta per attivare il balzo temporale.
E nel frattempo abbiamo un equipaggio da gestire. Molti sistemi infatti offrono un vantaggio strategico se sono controllati da una persona - o da un alieno, giacché ci sono molte razze nel gioco, ognuna con abilità diverse - quindi è importante scegliere bene chi vogliamo inviare a domare quell'incendio che si sta sviluppando nella sala medica. O se davvero vogliamo chiamare tutti a raccolta per combattere un'invasione a bordo della nave. Senza contare che nelle nebulose le telecamere di bordo non funzionano e metà della nave è al buio. Mentre fra gli asteroidi rischiamo sempre di essere colpiti da una roccia vagante. Dei temibili flare invece vi abbiamo già parlato. Siete storditi dalla mole di informazioni? Eppure questi sono a malapena metà dei dettagli da considerare. È perfino possibile aprire o chiudere le porte stagne tra una sezione e l'altra della nave per lasciare filtrare un po' di ossigeno, nel caso un membro dell'equipaggio stia riparando un'area dove si era propagato un incendio. Sembra tutto complicato ma Subset Games ha ideato una procedura molto semplice per gestire i livelli dell'astronave. Ogni sistema di bordo ha bisogno di energia per funzionare. Immaginiamo di ricevere in premio il temibile cannone laser che ci permette di scegliere la traiettoria devastatrice del suo raggio. Splendido. Intanto dobbiamo spendere denaro - che nel gioco sono i rottami - per potenziare il sistema difensivo, così che possa alimentare una nuova arma. Le astronavi però hanno un serbatoio di potenza limitato, di conseguenza o rinunciamo ad attivare qualche sistema, oppure aumentiamo la capacità della nave. Tutte queste scelte in un gioco imprevedibile come FTL richiedono pianificazione e capacità di improvvisare. Può benissimo capitare che una nebulosa ci tolga metà della potenza disponibile, e allora tanti saluti al nostro cannone. D'altronde è impensabile potenziare tutto e molte scelte dipendono anche da cosa si trova nei negozi sparsi nei diversi settori. Questo in fondo è il fascino di FTL: un simulatore strategico di navi spaziali che contiene tante storie quante sono le stelle nel cielo.
C'è vita nello spazio
Ogni viaggio comincia con le persone. Prima del decollo infatti ci troviamo nell'hangar, e lì dobbiamo scegliere la nostra nave. È il momento più importante del gioco, perché ci dà la possibilità di decidere un nome per ogni componente dell'equipaggio e per la nostra nave. Grazie a noi quei piccoli pixel frenetici guadagnano una loro dignità digitale. Capitani spericolati o codardi, donne eroiche che si sacrificano per il bene della nave, specie aliene silenziose ma fedeli; si può nascondere chiunque dietro i nomi che di volta in volta assegniamo ai membri della spedizione. E la loro effimera esistenza virtuale merita così di essere ricordata. Abbiamo visto tanti equipaggi finire alla deriva nello spazio. Scienziati, scrittori, perfino l'equipaggio di Multiplayer.it ha tentato la fuga disperata verso le navi della Federazione.
A volte FTL con la sua suprema casualità può sembrare ingiusto. Succede che la nave meglio equipaggiata rimanga fregata da un'invasione improvvisa di robot proprio quando tutto sembrava andare per il meglio. In questi momenti la personalità della nave e del suo equipaggio fa tutta la differenza. Ci fa capire che quella storia doveva finire così, e che un'altra può subito ricominciare. Non è questo il limite di FTL. La sua unica pecca è che nonostante le migliaia di righe di dialogo scritte, la casualità con cui si presentano gli eventi ci porta a ripetere gli stessi più volte. Dopo un po' impariamo che è meglio non intervenire per domare il fuoco a bordo di una stazione orbitante e la curiosità diminuisce. Niente di grave, comunque. E se gli sviluppatori aggiungeranno nuove astronavi e contenuti extra, meglio ancora se con l'aiuto dei giocatori, FTL continuerà a brillare ancora per molto tempo.
Conclusioni
Faster Than Light è un gioco notevole. Semplice, minuscolo, ma in grado di offrire una profonda esperienza strategica. Mantiene quindi le promesse fatte ai fan su Kickstarter, e questo ci basta. Se volete vivere l'emozione di sedere nella cabina di comando di una nave spaziale in fuga tra i mille pericoli dello spazio profondo, questo è il gioco che dovete avere. Metterà a dura prova la vostra capacità di prendere decisioni critiche in poco tempo e affrontare decine di imprevisti per salvare la nave dalle incertezze di un viaggio pericolosissimo. A patto però di accettare la sua natura fatta di eventi casuali e morti definitive. Qui non si può ricaricare. Ma è proprio questo il bello.
PRO
- Adesso sappiamo come si sentiva Kirk
- Ogni viaggio è diverso dagli altri
- Tattica e improvvisazione
- Centinaia di eventi casuali...
CONTRO
- ...che però tendono a ripetersi
- La narrazione è affidata alla fantasia
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-2600K 3.40GHz
- RAM 8 GB
- Scheda video GeForce GTX570
- Sistema operativo Windows 7 64 bit
Requisiti minimi
- Processore 2.0 GHz
- RAM 1 GB
- Scheda video dedicata con 128 MB di RAM e supporto OpenGL 2.0
- Sistema operativo Windows XP/Vista/7