L'annuncio del primo Samsung Galaxy Note fu accompagnato da un coro quasi unanime di dubbi e perplessità. L'azienda coreana andò per la sua strada e i risultati di vendita, ad un anno di distanza e con un successore appena giunto nei negozi, le hanno infine dato ragione: l'idea di associare il classico pennino a un dispositivo di ultima generazione ha attecchito su una fascia d'utenti decisamente vasta, raggiungendo l'utenza business a cui la comunicazione puntava ma non solo.
All'interno di un panorama tecnologico spezzato in due, gli smartphone da una parte e i tablet dall'altra, era inevitabile che il passaggio successivo fosse la migrazione della S Pen all'interno di un device più grande e con differenti finalità. Il Galaxy Note 10.1 nasce da queste premesse e si inserisce nel non sempre felice panorama tablet Android, ultimamente dominato dalle ottime performance di Google e Asus con il Nexus 7. Sarà riuscita l'azienda di Seoul a ripetersi?
Non solo S Pen?
Come si evince dal nome, il Galaxy Note 10.1 è un tablet da dieci pollici costruito secondo l'usuale filosofia adottata da Samsung: è caratterizzato da una scocca in plastica lucida sfruttata anche per lo sportellino di accesso alla micro SD e per i comandi di accessione e regolazione del volume. A differenza di altri casi, qui le maggiori dimensioni fanno un po' rimpiangere l'approccio scelto da Apple per l'iPad, in alluminio, e per quanto non dia mai l'impressione di essere fragile non riesce neppure a brillare per qualità costruttiva. Tra l'altro il peso di 600 grammi non è di molto inferiore rispetto a quello della concorrenza. Positivo invece come nei 25.5x17.5x9 centimetri di dimensione si sia trovato spazio per mettere due piccoli altoparlanti frontali che, pur continuando a suggerire l'uso delle cuffie, rendono più godibile del solito la fruizione di file multimediali. Sotto il cofano la dotazione è di tutto rispetto: il processore Exynos 4 Quad-Core 1.4GHz, accompagnato da 2GB di memoria, sulla carta garantisce tutta la potenza necessaria a far girare qualsiasi applicazione senza incertezze.
In realtà rispetto a qualche mese or sono, in particolare rispetto al periodo precedente l'uscita del Nexus 7, queste specifiche fanno un po' meno impressione ma d'altronde era prevedibile che non sarebbe stato il Galaxy Note 10.1 a spingere in avanti il panorama hardware mobile. Di più, invece, era lecito aspettarselo dallo schermo: il 10" LCD ha buoni colori e un angolo di visione niente male, ma la risoluzione di 1280x800 lo distanzia parecchio dalle ultime novità. Tanto per intenderci il recentemente annunciato Google Nexus 10 arriva ad uno stratosferico 2560x1600 mentre gli ultimi iPad si fermano a 2048x1536. Oltre ai vari sensori e al modulo 3G, il device messoci a disposizione montava una fotocamera posteriore da 5 megapixel capace di scatti discreti, specialmente in buone condizioni di luce, e una frontale da 1.9 megapixel adeguata per l'utilizzo di Skype e soci. La batteria si assesta tra le 9 e le 10 ore di utilizzo per navigare, vedere filmati e accedere a un buon numero di app, sempre con la luminosità lasciata alle impostazioni automatiche. Arrivati fin qui verrebbe da chiedersi cosa renda speciale il tablet Samsung, incapace di brillare sotto gli aspetti più comunemente ricercati da chi interessato ad un simile acquisto. Come detto in apertura, però, il vanto del Galaxy Note 10.1 risiede nel sistema di input aggiuntivo.
Fare la differenza
La S Pen si sfila direttamente dalla scocca del Galaxy Note 10.1 e immediatamente il sistema permette di scegliere quale tra le applicazioni sviluppate appositamente si vuole utilizzare. Il pennino, che come già osservato con il Note originale dispone di un tasto per modificare l'interazione con lo schermo ed è super leggero, può infatti essere utilizzato per la normale navigazione ma si esprime al meglio con software come S Note, ideale per prendere appunti, e Adobe Photoshop Touch, ottimizzato al fine di supportarlo al meglio. La risposta del pannello è più che buona e in generale non si può dire che la tecnologia sviluppata da Wacom non funzioni a dovere. Piuttosto il problema è ancora la relativa poca scelta di app e l'uso limitato che se ne può fare. Insomma la feature di punta del tablet non lascia insoddisfatti ma resta qualcosa di fruibile al meglio da un pubblico limitato.
Il sistema operativo è Andoid 4.0, con la versione 4.1 che purtroppo non siamo riusciti a testare in tempo. In generale la risposta è immediata ma in situazioni di multi tasking spinto non sempre la resa è fluida come desiderato. Tra l'altro rispetto al Nexus 7 ed alla suite di software standard che oramai Google inserisce nelle sue release, Samsung continua a puntare parecchio su TouchWiz e su applicazioni sviluppate internamente che molto spesso non reggono il confronto. Per il resto il catalogo di Google Play è sempre più ricco di possibilità e software (ma non solo) quindi ci dovrebbe essere qualcosa per tutti. Rispetto all'App Store ciò che latitano maggiormente sono proprio i giochi, ma non stiamo dicendo nulla di nuovo.
Reperibile online a circa 480 euro nel modello da 16GB, il Galaxy Note 10.1 è un tablet che punta tutto su una singola specifica. S Pen è stato migliorato nei mesi e adesso è una tecnologia ancora più matura, nonostante il software a disposizione non sia poi moltissimo. Chi però cercasse un dispositivo valido a tutto tondo ci sono alcuni limiti, soprattutto legati allo schermo, che deve tenere in considerazione. I vari iPad, Nexus 7 e Nexus 10 potrebbero non renderne la vita facile sul mercato.