Per qualche strana ragione, nonostante nei tempi andati i dinosauri siano stati protagonisti di diversi videogiochi (come dimenticare Cadillacs & Dinosaurs?), l'effetto Jurassic Park si è un po' perso nel tempo, lasciando che l'industria videoludica si dimenticasse di questi simpatici rettili troppo cresciuti. A parte ovviamente qualche eccezione, tra le quali ricordiamo Turok e il suo recente remake, oltre ad alcune produzioni indipendenti come Dino D-Day e Primal Carnage. Proprio quest'ultimo gioco, fatica di Lukewarm Media, ha catturato la nostra attenzione presentandosi come uno shooter in prima persona dall'impostazione abbastanza classica, ma dotato dell'interessante caratteristica di permettere ai giocatori di controllare anche i dinosauri. Il tutto con meccaniche asimmetriche tra i team in gioco ed un'esperienza prettamente online. Senza tanti fronzoli, l'essenza di Primal Carnage è infatti costituita dalla lotta tra esseri umani e animali preistorici, ricorrendo a un sistema di classi per i personaggi coinvolti: un'eredità ormai passata in modo più che collaudato dai giochi di ruolo al genere sparatutto. Inaspettato game-changer o ennesimo titolo nel mare di shooter che popolano il mercato? Prendete il fucile e seguiteci senza fare rumore, perché stiamo per scoprirlo andando a caccia di dinosauri.
Siamo uomini o dinosauri?
Come abbiamo già detto, Primal Carnage basa tutta l'esperienza di gioco su un'unica componente, quella via Internet, non lasciando alcuno spazio quindi alla modalità singola. La prima conseguenza di questo è che la trama è appena abbozzata, tanto per giustificare quanto viene messo davanti agli occhi del giocatore: in seguito a un esperimento andato male, i dinosauri vengono liberati su un'isola controllata dai militari. Un gruppo di mercenari viene quindi inviato sul luogo per risolvere il problema, eliminando il gruppo di animaletti in libera uscita. La squadra di umani, così come quella di dinosauri, è composta da elementi diversi tra loro. Per quanto riguarda i primi troviamo il Commando, tradizionale classe d'assalto armata fino ai denti; lo Scientist, cecchino con cui colpire e indebolire i bersagli a distanza; il Pathfinder, abile nel supportare il resto del gruppo grazie alla propria dotazione; il Trapper, personaggio in grado d'immobilizzare e rendere inoffensivi i nemici; e infine il Pyromaniac, un folle armato di lanciafiamme in grado di dare fuoco a tutto quanto sia a portata.
La squadra dei dinosauri è invece composta dal temibile T-Rex, un mostro enorme dalle abilità facilmente immaginabili, letale se affrontato faccia a faccia; il Novaraptor, tanto veloce quanto abile nel colpire gli umani senza nemmeno farsi vedere; il Dilophosaurus, col quale invece nell'immobilizzare i nemici a distanza, ricorrendo anche all'uso del suo veleno; lo Pteranodon, animale volante in grado di vedere la battaglia dai cieli; e il Carnotaurus, un altro dinosauro grande e grosso che fa della sua carica distruttiva il proprio punto di forza. Cinque classi da una parte e cinque dall'altra quindi, ognuna con il suo stile di gioco: dal punto di vista ruolistico, peccato per l'assenza di un sistema di punti esperienza grazie ai quali personalizzare il proprio personaggio rispetto a quelli degli altri. L'unica modalità di gioco a nostra disposizione è invece il classico team deathmatch, oltre il quale (almeno per il momento) non è possibile andare. Poco, per un gioco che si basa unicamente sulla componente online.
Divertirsi in compagnia
In modo simile a quanto visto in titoli come Left 4 Dead, l'esperienza di gioco di Primal Carnage si dimostra diversa a seconda dell'uso di uno dei due team presenti: dopo aver iniziato una partita come esseri umani, ci si rende conto in poco tempo di quanto sia importante il lavoro di squadra, piuttosto che il tentare di fare gli eroi andandosene in giro per la mappa a caccia di dinosauri. Mentre il Pyromaniac crea una sorta di perimetro, per esempio, il Pathfinder può accecare i dinosauri permettendo così a chi è dotato di una maggior potenza di fuoco di effettuare l'attacco. Una collaborazione incoraggiata anche dalla presenza di premi sul punteggio non solo per le uccisioni, ma anche per i cosiddetti assist.
Proprio per permettere ai giocatori di restare uniti, il gioco offre la possibilità di vedere sempre dove si trovano i nostri compagni, anche attraverso le pareti. Una funzionalità presente anche qualora si giochi coi dinosauri, nel quale caso però si notano alcune differenze nel tipo di strategia adottabile: la visuale passa infatti dalla prima alla terza persona, dando al giocatore la possibilità di avere una migliore percezione dell'ambiente circostante, senza avvertire quindi la stretta necessità di avere qualcuno a coprirgli costantemente le spalle. Le caratteristiche di ogni dinosauro fanno poi il resto, dando a ognuno di essi una maggior libertà di andare in giro a cercare di fare danni da soli. In realtà, anche per questo team sono presenti elementi di gioco in gruppo: il T-Rex può offrire col proprio ruggito un bonus di salute ai compagni circostanti, così come lo Pteranodon può comunicare agli altri componenti del gruppo la posizione degli esseri umani. Nonostante la già evidenziata pochezza di modalità, il gioco riesce a tenersi in piedi proprio grazie alla differenza tra le due squadre, risultando vario e divertente. La tentazione è ovviamente quella di provare la particolarità dei dinosauri (soprattutto grazie alla classe volante), ma garantiamo che è possibile divertirsi molto anche all'interno di un team composto da umani.
È tutto così Unreal
Dal punto di vista grafico, la presenza dell'Unreal Engine 3 a muovere i poligoni di umani e dinosauri su schermo offre una certa garanzia, anche se come in altri episodi il motore creato da Epic Games inizia ormai a dimostrare la sua età.
Complessivamente, l'esperienza visiva offerta da Primal Carnage può essere considerata nei limiti della sufficienza, anche se un maggior livello di ottimizzazione avrebbe impedito il manifestarsi di qualche glitch sparso qua e là. Da segnalare anche l'occasionale perdita delle impostazioni video, o meglio la necessità di reimpostarle visto che vengono inspiegabilmente ignorate. Sonoro anch'esso nella norma, con effetti delle armi e dei versi dei dinosauri che fanno bene il loro lavoro. Il matchmaking si è dimostrato sempre abbastanza rapido, permettendo così di entrare in un server libero senza dover aspettare troppo tempo in coda, anche ricorrendo all'opzione partita rapida.
Conclusioni
Pur essendo orfano di tutto ciò che abbiamo rilevato nel corso della recensione, Primal Carnage è un gioco divertente. Quanto potrà durare nel tempo dipenderà invece da Lukewarm Media e dal supporto che offrirà alla propria creatura, allo stato attuale delle cose non proponibile nel lungo periodo: un vero e proprio peccato, perché la base è sicuramente buona. Per fortuna sono già stati annunciati contenuti aggiuntivi, come l'introduzione di una nuova modalità a obiettivi e quella di ulteriori mappe, grazie alle quali movimentare un'esperienza di gioco che altrimenti rischia di stancare dopo poco tempo. Alla luce dei 13,99€ ai quali viene venduto su Steam, Primal Carnage può comunque essere già considerato per l'acquisto, a patto di non aspettarsi chissà quale livello di profondità e di essere coscienti dei limiti di questa produzione indipendente.
PRO
- Prezzo onesto
- Divertente e immediato
- DLC già annunciati
CONTRO
- Una sola modalità
- Monotono alla lunga
- Alcune imperfezioni tecniche
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Sistema Operativo: Windows XP/Vista/W7/W8
- RAM: 2 GB
- CPU: Intel Core 2 Duo 2.4 GHz o più veloce; AMD Athlon X2 4800+ o più veloce
- Scheda Video: ATI 3850HD 512 MB o migliore; NVIDIA GeForce 8800 GT 512MB o migliore
- Hard Disk: 17 GB
- DirectX: 9.0c
- Connessione a banda larga