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Trenino di eroi

Nimblebit lascia da parte gli strategici per prodursi in un curioso omaggio a Snake

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   11/04/2013

Divenuto celebre grazie a gestionali quali Tiny Tower e Pocket Planes, capaci di coniugare una discreta profondità con una non comune semplicità formale, il microscopico team di Nimblebit ha optato per un deciso cambio di registro per la sua ultima produzione: messe per un attimo da parte le attività amministrative e la pixel art tipica dei titoli sopraccitati, lo sviluppatore californiano abbraccia uno stile grafico vicino agli RPG a 16-bit che si lega ad un gameplay ereditato direttamente dal capostipite del mobile gaming, ovvero Snake. Vediamo dunque se l'accostamento tanto ardito di Nimble Quest può risultare appetibile...

Revisionismo storico

Ad onor del vero, va detto che quella di Nimblebit non è stata un'idea originale al 100%: una struttura ludica del tutto simile a quella del gioco oggetto di questa recensione era già stata messa in piedi da Magic Cube Games con il suo Call of Snakes, anche se in maniera decisamente più grezza.

Trenino di eroi

I concetti tuttavia sono gli stessi, con l'utente che deve comandare il personaggio su schermo con le medesime dinamiche con cui si gestivano i movimenti del serpente sui display monocromatici dei vecchi cellulari Nokia: inquadrato da una visuale dall'alto, il nostro eroe procede autonomamente seguendo una linea retta, girandosi con angolazioni di 90° a seconda della direzione impartita tramite uno swipe sul touchscreen. Scopo del gioco è quello di sconfiggere tutti i nemici su schermo evitando di soccombere sotto i loro attacchi e di andare a sbattere contro le pareti che delimitano gli stage, pena l'immediato game over. Il concetto di dover attaccare gli avversari non aggiunge alcuna complessità al gameplay, visto che la pratica viene liquidata da un sistema automatico che infligge danno agli obiettivi che ci si trova sul proprio cammino, con un tipo di colpo diverso a seconda che il personaggio selezionato possegga un arma a corto o a lungo raggio. Di tanto in tanto, l'annientamento di un nemico fa comparire all'interno dell'arena un altro eroe che si mette in fila al protagonista principale, seguendolo passo dopo passo ed aiutandolo nei combattimenti: ed è qui che le meccaniche ereditate dal vecchio Snake tornano a fare capolino, visto che l'allungamento del "trenino" di guerrieri ne comporta una più difficile manovrabilità ed aumenta il rischio di collisioni con avversari o ostacoli. Questa formula di base che costituisce l'ossatura di Nimble Quest è stata arricchita dagli sviluppatori con tutta una serie di piccole feature che giustificano la scelta di una classica ambientazione fantasy da RPG vecchia scuola. Ecco dunque che i membri del proprio party hanno tutti una barra della salute che può essere rimpinguata dalle pozioni che occasionalmente si trovano a terra, assieme a tutta una serie di power up che garantiscono momentanei bonus relativi all'attacco o alla difesa. Gli stessi personaggi (che si rifanno ai paradigmi del genere quali il paladino armato di spada, il ladro con arco e frecce e via discorrendo), oltre ad avere caratteristiche diverse fra loro, possono salire di livello e diventare più potenti man mano che accumulano uccisioni.

Trenino di eroi

Ancora, le gemme che si raccolgono durante le partite servono come moneta di scambio per acquistare upgrade di vario tipo che tendenzialmente incrementano l'efficacia dei vari bonus che appaiono sul campo di gioco. Tutti questi aspetti sommati rendono Nimble Quest un prodotto immediato e godibile, ma anche inevitabilmente ripetitivo data una struttura di gioco votata in maniera forse eccessiva alla semplicità più assoluta. Persino la componente estetica sembra avere un po' il freno a mano tirato, soprattutto se si considerano i precedenti lavori di Nimblebit: anche se parliamo di un 2D volutamente classico e competente nella sua realizzazione, è evidente una certa mancanza di ispirazione. C'è poi la questione degli acquisti in-app, piuttosto invadenti anche se assolutamente non necessari per poter giocare: il gioco sfrutta un sistema di gettoni (acquistabili con soldi veri) che consentono di ripartire dall'ultimo livello affrontato in caso di morte anziché ricominciare dall'inizio, di potenziare velocemente il proprio personaggio, di avere dei bonus per la durata di un singolo stage, di sbloccare nuovi eroi e così via. Tanti elementi che non pregiudicano in maniera assoluta la godibilità dell'esperienza ma che possono far provare all'utente la spiacevole sensazione di essere il pollo da spennare di turno.

Conclusioni

Versione testata: iOS (1.0.1)
Terminale utilizzato: iPhone 4S
Prezzo: Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori (4)
8.6
Il tuo voto

E' difficile non ravvisare in Nimble Quest tutta una serie di elementi colpevoli di porlo al di sotto degli standard qualitativi tipici di Nimblebit: oltre ad un concept non originale, il titolo soffre di un look abbastanza anonimo e di un gameplay non particolarmente incisivo, peraltro appesantito da tutta una serie di acquisti in-app che -anche se non sono vincolanti- comunque paiono afflitti da manie di protagonismo. Parliamo comunque di un gioco gratuito e tutto sommato piacevole che vale la pena senz'altro di scaricare per farci qualche partita, però con il rischio concreto di dimenticarsi della sua esistenza dopo poco tempo.

PRO

  • Il mix tra Snake ed RPG funziona
  • Controlli semplici e reattivi
  • Gameplay immediato...

CONTRO

  • ...ma che può stufare molto presto
  • Stilisticamente anonimo
  • Acquisti in-app per ogni cosa