Oltre ad essere stati i più grandi successi di Halfbrick, Fruit Ninja e Jetpack Joyride sono anche due esempi perfetti della filosofia dello sviluppatore australiano, capace non tanto di inventarsi di sana pianta un nuovo genere, quanto piuttosto di integrare una formula già esistente con caratteristiche destinate a divenire imprescindibili per i successivi prodotti appartenenti allo stesso filone. La storia sembra ripetersi con il qui presente Fish Out of Water, che riprende dei concetti sicuramente non nuovi e li inserisce in un contesto più orientato al social gaming: stavolta, però, non tutte le cose sembrano essere andate per il verso giusto.
Nè carne nè pesce
Come da migliore tradizione Halfbrick, Fish Out of Water presenta un concept assimilabile nel giro di pochissimi istanti, tant'è che il tutorial è limitato ad un paio di schermate di testo. Scopo del gioco è quello di ottenere il miglior punteggio possibile da una giuria di granchi che esprimono la propria valutazione su una scala da uno a dieci mostrando un cartellino, come nelle gare di ginnastica ritmica.
E l'oggetto delle attenzioni dei crostacei di cui sopra è nientemeno che l'abilità dell'utente nel lanciare dei pesci il più lontano possibile, accumulando metri e numero di rimbalzi nell'arco di tre sessioni distinte. Il procedimento è molto semplice: si seleziona una delle sei creature che sguazzano nell'acqua che costituisce la schermata principale, e tenendo premuto il dito sul touchscreen si traccia una linea che definisce la traiettoria del lancio. Da qui in poi bisogna solo osservare il progressivo esaurimento del moto inerziale del pesce, che può essere prolungato dando fondo all'apposita barra del turbo, attivabile con una pressione sullo schermo e che si può parzialmente ripristinare raccogliendo gli orb gialli sparsi in maniera casuale lungo il percorso. Bastano poche partite per rendersi conto che è la fortuna ad essere il più incisivo arbitro di Fish Out of Water, anche se Halfbrick non si era certo risparmiata in elementi dall'evidente componente strategica. Tanto per cominciare, i sei protagonisti possiedono tutti delle caratteristiche diverse, passando dal delfino che procede saltellando dentro e fuori dall'acqua al pesce palla che rimbalza sulle onde, da sfruttare in base al proprio stile di gioco ed ai risultati dei precedenti lanci: ogni creatura presenta infatti un diverso bilanciamento fra la distanza che è capace di percorrere ed il numero medio di salti che può garantire. Ancora, bisogna tenere conto delle condizioni meteo e dalla direzione e forza del vento, tutti elementi che possono alternativamente favorire o peggiorare gli esiti di un lancio. Come dicevamo, però, in fin dei conti si tratta più che altro di una questione di fortuna, cosa che non agevola certo il fattore longevità di un titolo già penalizzato da una struttura ludica davvero molto esile.
Il semplice scopo di puntare al punteggio massimo non è adeguatamente supportato da elementi di contorno convincenti: certo, ci sono degli obiettivi da soddisfare che consentono di salire di livello e guadagnare pezzi di cristalli con cui costruire amuleti che danno determinati benefici nel corso di un lancio, ma è poca cosa. Paradossalmente, se al primo tentativo un utente ottenesse un 10 perfetto, la sua esperienza con Fish Out of Water potrebbe tranquillamente considerarsi conclusa, dato che l'unico sprono ulteriore è rappresentato dalla possibilità di entrare a fare parte di una lega di utenti, confrontando i propri exploit con quelli degli altri o puntando alla cima delle classifiche mondiali determinate sommando tutti i punteggi dei membri di un gruppo. Insomma, sembra quasi che Halfbrick stavolta si sia limitata al compitino, senza sprecarsi troppo nella produzione di contenuti né tantomeno premendo sull'acceleratore della realizzazione tecnica, visto che sotto questo profilo Fish Out of Water è un titolo gradevole da vedere e nulla più.
Conclusioni
Fish Out of Water non passerà certo alla storia come il miglior titolo della storia di Halfbrick: pur non essendo un brutto gioco, ed anzi mettendo sul piatto alcune idee convincenti ed un gameplay spensierato, l'ultima opera dello sviluppatore australiano pecca decisamente sul fronte dei contenuti, lasciando ben presto l'utente alla mercé di meccaniche troppo ripetitive da affrontare per il solo scopo di ottenere un punteggio migliore. Visto il prezzo super-budget ci si può comunque fare un pensierino, a patto di non pensare di scaricare un'applicazione destinata ad occupare per lungo tempo lo schermo del proprio smartphone...
PRO
- Graficamente grazioso
- Gameplay immediato
- Alcune idee originali
CONTRO
- Troppo ripetitivo e povero di contenuti
- Conta più la fortuna dell'abilità
- Può stufare davvero in fretta