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Chirurgia d'urgenza

Può il sistema di controllo più assurdo degli ultimi anni essere anche uno dei più divertenti? Scopriamolo mentre affettiamo un cervello

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   29/04/2013

Quanto è difficile il lavoro del chirurgo? Ogni giorno, tra un caffè e un tramezzino, ti tocca aprire e richiudere qualcuno per cercare di salvargli la vita, facendo un'attenzione certosina a ogni movimento. Insomma, sei sempre lì che combatti contro la morte, con addosso una grandissima responsabilità. Sarà per questo che anche i profani, come noi, non possono che ammirare chi è capace di mantenere i nervi saldi in situazioni così estreme.

Chirurgia d'urgenza

Se dovessimo giudicare Surgeon Simulator 2013 dalla pretesa insita nel suo titolo, ossia quella di essere un simulatore, lo stroncheremmo senza troppa pietà. Ma basta avviarlo per capire che qui ci troviamo di fronte a ben altro e che quel "Simulator" è solo un tassello dell'ironia che permea l'opera di Bossa, nata da un vecchio contest e diventata infine un gioco completo a sé stante. Il concept che lo regola è molto semplice e vede come protagonista un chirurgo che deve eseguire alcuni interventi. Sullo schermo è visualizzato il tavolo operatorio, con sopra un paziente già preparato per l'operazione, alcuni strumenti chirurgici, come bisturi, una sega e così via, e la mano del chirurgo, che è anche l'interfaccia con cui interagire con i vari elementi, compresi i menù delle opzioni.

Chirurgia d'urgenza

Vi confessiamo che i primi momenti in compagnia di Surgeon Simulator 2013 sono stati davvero spiazzanti, in un certo senso atroci, vista l'estrema difficoltà del sistema di controllo, che solo un ninja può riuscire a domare completamente. In realtà descriverli non è troppo complicato: con il mouse si muove la mano, con i vari tasti la si ruota, mentre con la tastiera è possibile chiudere le dita (ogni tasto è collegato a un dito). Il resto lo fa la fisica un po' sopra le righe e la voglia del giocatore di infilarsi in un'assurdità simile. A noi è richiesto di spostare la mano fluttuante sul tavolo operatorio e afferrare i vari strumenti chiudendo le dita al momento giusto, per poi eseguire le diverse operazioni prescritte, cercando di causare meno danni possibili al paziente. Facile a dirsi...

Il bisturi nel cuore

Insomma, abbiamo davanti un tavolo pieno di strumenti chirurgici, un malato da operare e un sistema di controllo fuori da qualsiasi concetto di usabilità, che fare? Se all'inizio si prende troppo seriamente Surgeon Simulator 2013, si finisce per provare una certa tensione, chiedendosi perché sia così dannatamente difficile afferrare qualsiasi cosa e perché dopo pochi secondi l'ordinatissima sala operatoria sia diventata un brodo primordiale di oggetti sparsi in ogni dove.

Chirurgia d'urgenza

Dopo qualche minuto si sviluppa la convinzione che non si riuscirà mai e poi mai a finire un intervento con successo e si è presi un po' dallo scoramento. Solo passato altro tempo a combattere con la maledetta mano e i vari effetti causati dagli errori (splendido l'effetto allucinogeno che si produce sullo schermo iniettandosi per sbaglio con la siringa) si arriva a comprendere che il bello sta paradossalmente nella goffezza dei nostri movimenti, dovuti alla macchinosa interfaccia. Prendere o lasciare. Così s'inizia a cercare di scoprire "l'effetto che fa" ogni cosa; si prendono oggetti e si tirano di qua e di là per vedere cosa rompere. Più che dei chirurghi si finisce per sentirsi dei muppet che stanno imbastendo una puntata del loro spettacolo senza avere la più pallida idea di cosa dover effettivamente fare e disinteressandosene abbastanza. Dobbiamo eseguire un trapianto di cervello?

Chirurgia d'urgenza

Via una bella martellata per sfondare la scatola cranica, poi un colpo netto di bisturi come fossimo dei samurai (andare di precisione è da folli, fidatevi) e strappiamo quindi il cervello come fosse una pianta secca per poi attaccarne uno nuovo ottenendo infine i nostri sudati punti! Più facile a dirsi che a farsi, con quel dannato orologio dal polso che si stacca nei momenti più impensabili finendo dentro il paziente di turno che poi va ripulito. Insomma, avrete capito che ci troviamo di fronte a una parodia della chirurgia, più che al tentativo di simulare davvero questo antico e nobile mestiere, dove l'incapacità del giocatore diventa il fulcro del gameplay e dove situazioni assurde, come operare su un'ambulanza in movimento, diventano il modo per mettere in scena dei siparietti che sembrano fare il verso ai medical drama americani, con gli organi vitali che diventano giocattoli e l'apparente drammaticità della situazione per potenziare l'effetto straordinariamente distensivo del tutto.

Crani saltati

Non per niente Surgeon Simulator 2013 è diventato uno dei titoli più usati nei filmati buffi di YouTube, con i vari videomaker che si divertono a mostrare le assurdità di cui sono capaci durante le operazioni, oppure cercando di eseguire dei perfect score (alla fine di ogni intervento viene assegnato un punteggio in base alle perdite di sangue del paziente e ad altri fattori), e non per niente pare che le vendite stiano andando molto bene, nonostante qualcuno mal digerisca il sistema di controllo.

Chirurgia d'urgenza

Insomma, possiamo fare una colpa a Bossa di aver realizzato un titolo imperniato sul suo essere ridicolo? Possiamo fargli una colpa di giocare con una materia in fondo delicata portandola fino al parossismo, con il sangue che schizza ovunque come se il corpo del paziente fosse una fontanella? Sicuramente no, possiamo però sottolineare come ci siano soltanto tre tipi di operazioni e come la varietà generale sia davvero scarsa, anche se va detto che il fattore di rigiocabilità di ogni singola missione è molto alto. Mettiamoci anche gli extra nascosti nelle sale operatorie e gli obiettivi, alcuni dei quali difficilissimi da raggiungere, altri folli, e capirete che per meno di dieci euro ci si porta a casa un prodotto capace di sopravvivere diverse ore senza problemi.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (33)
7.1
Il tuo voto

Surgeon Simulator 2013 è un titolo ironico e impegnativo nello stesso tempo. È divertente sia da non giocare canonicamente, ossia da usare come scatola dei giochi per creare situazioni assurde, sia da seguire nelle sue meccaniche ludiche più concrete, cercando di completare le operazioni prima che il paziente muoia dissanguato. Giocandoci qualcosa potrebbe mancarvi, come una campagna strutturata o qualche operazione in più da compiere, ma va sempre considerato che si tratta di un prodotto venduto a prezzo budget e non certo una produzione gigantesca. Immaginiamo che, dato il successo, nel caso esca un seguito saranno aggiunti diversi elementi di cui molti hanno lamentato la mancanza. Per il resto, come opera prima, c'è davvero poco di cui lamentarsi, a patto di aver ben capito dove lo sviluppatore vuole andare a parare e non nutrire aspettative che sarebbero frustrate nei fatti, come quella di trovarsi di fronte a un vero simulatore chirurgico.

PRO

  • Alcune situazioni sono assurdamente divertenti
  • Il sistema di controllo richiede moltissima pratica
  • Originale

CONTRO

  • Solo tre tipi d'intervento chirurgico
  • Qualche opzione di gioco in più non avrebbe guastato
  • Non aspettatevi un simulatore

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP, Vista, o Windows 7
  • Processore: Dual core CPU @ 2GHz
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: Nvidia Geforce 7800 GT o superiore
  • Spazio su disco: 500MB
  • DirectX: 9.0c

Requisiti consigliati

  • Scheda video: Radeon x850 o equivalente
  • Varie: è supportato il touchpad, ma è caldamente consigliato giocare con il mouse

Può il sistema di controllo più assurdo degli ultimi anni essere anche uno dei più divertenti?