Arrivato a breve distanza dal lancio di Xbox One, Peggle 2 è un'esclusiva temporale decisamente atipica per una console casalinga che deve mostrare i muscoli di fronte ad una concorrenza che si presenta, sulla carta, più forte. Non che questa considerazione ci possa portare a condannare un titolo semplicemente per la sua natura, e comunque dobbiamo considerare che negli ultimi anni i puzzle game sono tornati a ruggire e sono importanti anche per l'utenza console che è cambiata, si è ampliata e si è diversificata. Ne deriva che un titolo di questo genere, per di più in esclusiva temporale, può avere la sua importanza per sostenere il lancio di una console e arricchirne la line-up, tanto più se fa parte di un brand di grande successo.
Ci siamo misurati con Peggle 2, il primo puzzle game next-gen
Obiettivi Xbox One
Nonostante il prezzo basso e l'offerta limitata, Peggle 2 mette a disposizione del giocatore 1000 punti da conquistare attraverso il completamento di 28 obiettivi. La maggior parte di questi sono di tipo cumulativo, e quelli legati all'abilità non sono difficili da sbloccare, e si ottengono completando blocchi tematici di mappe o accumulando fino a 180 obiettivi opzionali.
Unicorni, fantasmi e yeti pasticcioni
La formula di Peggle 2 è la medesima di Peggle e si ispira ai vecchi puzzle meccanici basati sulla caduta di una pallina in un tabellone pieno di ostacoli. Alcuni di questi, ovvero quelli arancioni, devono essere eliminati o trasformati e per farlo il giocatore ha a disposizione dieci palline che vengono sparate, una alla volta, con un cannoncino orientabile posto nella parte alta dello schermo. Quest'ultimo è l'unico elemento del titolo controllato direttamente dal giocatore e questo significa che la fortuna gioca un grosso ruolo nel titolo PopCap sebbene la direzione iniziale del tiro, combinata con l'uso di specifici poteri legati a strambi personaggi, abbia un'importanza elevata.
Importanza che viene magnificata nella ricorsa al punteggio, il quale rilevanti lo stile e gli ostacoli da non eliminare ma il cui colore indica che colpendoli è possibile ottenere dei bonus nel calcolo dei punti. Inoltre, diverse schermate presentano mattoncini da sfruttare per compiere tiri estremi e includono elementi mobili, come canestri da centrare, che richiedono un'abilità nel calcolare tiri e rimbalzi degna di un cestista dell'NBA. Ma, come abbiamo anticipato, alcune prodezze vengono rese più semplici dai tiri speciali garantiti dai maestri che ci guidano nel gioco. L'unicorno, come nel primo capitolo, ci mostra la traiettoria della palla mentre la bambina fantasma può far scomparire per due turni tutti gli ostacoli blu, ovvero quelli neutri che si limitano a frenare la palla. Meno delicato il voluminoso e avvinazzato troll, capace di trasformare la pallina in un macigno distruttivo, che si contrappone ad uno yeti ben più delicato d'animo sebbene orrendamente impacciato e caratterizzato da un dettaglio volgare quasi al limite del vanziniano. Ed è proprio quest'ultimo particolare uno dei più rappresentativi del deciso cambiamento rispetto alla spensieratezza bucolica del primo capitolo. Un elemento che si è trasformato in qualcosa di più caciarone attraverso una serie di scenette vivaci e colorate, ma non particolarmente ispirate, che hanno per protagonisti i maestri di Peggle 2. Ma torniamo al gameplay, elemento decisamente preponderante in un titolo di questo genere.
Peggle 2 è ancora una volta basato su "tavole" costituite esclusivamente da ostacoli rimovibili e questo significa che le sessanta mappe, apparentemente simili l'una all'altra, sono caratterizzate da un gameplay estremamente variegato e sempre intuitivo. Inoltre alcuni quadri sono più complessi da affrontare rispetto a quelli del primo capitolo e questo riduce ulteriormente la componente casuale insita nelle meccaniche del gioco. Ne deriva un titolo godibile e appagante, arricchito da nuove sinfonie e nuovi effetti visivi, anche se troppo simile al predecessore e incapace di compiere quel balzo evolutivo necessario per dare un senso a un sequel che, tra l'altro, è sceso in campo in combinazione con una console next gen. E invece l'unica cosa peculiare che nasce dal connubio tra Xbox One e Peggle 2 è il controllo via Kinect che svolge un ruolo decisamente marginale rendendo la mira difficile e costringendo il giocatore a lanciare un comando vocale per far partire la pallina. Un sistema di controllo troppo macchinoso per un puzzle che vive di immediatezza anche se non è certo da considerare come un elemento negativo visto che si tratta di un'opzione in più che il giocatore può tranquillamente trascurare.
Conclusioni
Peggle 2 è un puzzle game immediato e godibile i cui unici difetti sono un supporto non esaltante per il multigiocatore, privo di classifiche, e la troppa somiglianza con il capitolo precedente. Il comparto artistico è più ricco ma in un titolo del genere si tratta di un elemento marginale e per qualcuno il cambio di atmosfera potrebbe addirittura risultare poco gradito visto il taglio caciarone di alcune scenette animate. Inoltre sessanta mappe non sono molte anche se nuovi quadri e nuove modalità arriveranno nel prossimo futuro tramite DLC. Il primo, per fortuna gratuito, includerà la modalità "duello" che implementerà nel titolo il multiplayer in locale.
PRO
- Intuitivo e godibile
- Visivamente appagante per quanto modesto
- Grado di sfida aumentato rispetto al primo capitolo
CONTRO
- Il gameplay è identico a quello del predecessore
- I nuovi poteri dei maestri non sono esaltanti
- Sessanta mappe scivolano via rapidamente