Il panorama dei giochi indie si allarga con la prima interessante produzione dello sviluppatore White Paper Games, piccolo studio di Manchester che ha voluto reinterpretare il genere delle avventure grafiche utilizzando l'Unreal Development Kit.
Il giocatore veste i panni di un medico che, grazie ad un'avveniristica tecnologia, riesce ad entrare nei ricordi di un'anziana malata di demenza senile con l'obbiettivo di manipolare i traumatici eventi del passato per prevenirne le nefaste conseguenze. Se la trama vi fa tornare alla mente un film spesso incompreso (dalla critica) come Inception, siete sulla strada giusta: a noi piace però ricordare altre piccole e grandi perle del passato videoludico, come l'immortale Myst da cui sembrano riemergere i desolati paesaggi onirici; gli introspettivi Sanitarium e Planescape Torment e le loro trame fatte di amnesie e di ricerche dell'identità; per restare in tema di giochi in prima persona impossibile non ricordare lo smemorato agente XIII, in un titolo di Ubisoft con cui Ether One condivide la curiosa grafica in cel-shading, o il criptico Gone Home del 2013, con le sue storie da ricomporre con i ricordi proprio come deve fare il "Restorator" di quest'avventura. Quella che ci pare possa essere stata la maggiore fonte di ispirazione per i ragazzi di Manchester è tuttavia To The Moon, la toccante opera di Kan Gao realizzata con l'antidiluviano RPG Maker e pubblicata un paio d'anni fa, ossia poco prima che il progetto di White Paper Games prendesse vita.
Ether One non offre azione, ma affascina e coinvolge come pochi
Una storia guidata
Ether One, alla stregua del progetto di Freebird Games, appartiene a quella categoria di giochi che gli anglofoni definirebbero "story driven": al giocatore è lasciata una minima libertà di interazione per renderlo più partecipe della storia raccontata. In questo titolo infatti sarà possibile solamente raccogliere qualche oggetto più o meno utile ai fini della trama, per poi utilizzarli per risolvere gli enigmi, a volte cervellotici ma mai banali, che si presentano durante l'esplorazione dell'immaginaria cittadina inglese di Pinwheel, ricreata dalla mente della donna malata.
La scelta ben precisa di eliminare l'inventario fa in modo che ci si possa portare appresso un solo oggetto alla volta; tuttavia la possibilità di tornare in qualsiasi momento al proprio laboratorio, dove archiviare ciò che si reputa possa tornare utile in un secondo momento, amplia, seppur in modo un po' farraginoso, lo spettro di scelte lasciate al giocatore.
Non mancano, in perfetto stile Baldur's Gate, decine di appunti, libri o manifesti da leggere (ovviamente in inglese, il software non dispone di localizzazione nella nostra lingua) tra le cui righe si possono nascondere indizi utili per proseguire nell'avventura o più semplicemente per comprendere più a fondo il vissuto della paziente. Ci sono due modi di portare a termine Ether One. Il primo, banale e rapido (probabilmente non richiederà più di quattro ore), prevede di raccogliere una serie di fiocchi rossi sparsi per gli estesi paesaggi realizzati dallo sviluppatore; nel secondo, quello consigliato, è necessario anche risolvere gli enigmi citati prima. Così facendo si possono riparare dei proiettori al cui interno sono conservati frammenti di memoria che aiutano a fare più chiarezza sui traumi vissuti dalla donna nella sua infanzia. Da notare che non tutti i rompicapo si potranno risolvere all'interno della stessa ambientazione. Alcuni oggetti potrebbero comparire solo proseguendo nella trama, cosa che ovviamente richiederà al giocatore di tornare sui propri passi. Il ritmo è piuttosto lento: se da un lato questa scelta permette di studiare con attenzione il livello e gli oggetti da raccogliere (la maggior parte dei quali sarà completamente inutile), dall'altra potrebbe portare velocemente a noia chi non dovesse affrontare con il giusto spirito questa avventura che fa della trama il proprio punto di forza. Si tratta di una storia che merita di essere scoperta ma che richiede una buona dose di pazienza soprattutto durante le battute iniziali quando si aprono innumerevoli rivoli che solamente in un secondo momento confluiscono in un intreccio narrativo unitario.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
- Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit
Requisiti minimi
- Windows Vista/7/8
- Processore Processore Dual Core 2.2 GHz
- 4 GB Ram
- Scheda video compatibile con SM3
- 3 GB di spazio su disco
Requisiti consigliati
- Processore Dual Core 2.6 GHz
- 8 GB Ram
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560
Voci da un altro mondo
Durante l'avventura saremo accompagnati da una voce fuori campo: si tratta della dottoressa che ci segue in questo viaggio nella mente di Jean e che rappresenta l'unico punto di contatto con il mondo reale. Non mancheranno poi altri interventi da parte della stessa paziente o di altre persone che per qualche motivo sono coinvolte nello svolgersi degli eventi.
Il livello della recitazione è discreto, mentre il lavoro svolto sulla colonna sonora, affidata a Nathaniel Apostol, già all'opera su Project Zomboid, è di alto livello e accompagna perfettamente la deliziosa grafica di Ether One. Il comparto tecnico è sicuramente degno di elogi soprattutto se si considera la relativa inesperienza dei membri del team di sviluppo: la scelta di affidarsi al sempre audace cel shading ci è parsa azzeccata, visto che con questo stratagemma si riescono a far passare in secondo piano delle texture in bassa risoluzione. Convincente anche la palette di colori utilizzata per la ricostruzione di Pinwheel; in certi scorci si fatica quasi a credere che questo progetto tanto curato sia stato realizzato da uno sviluppatore con limitate capacità finanziarie. Non manca qualche veniale errore di inesperienza: di rado qualche bug potrebbe costringere a ripetere una parte del livello, mentre il codice non ci è parso propriamente ottimizzato, tanto da mettere in imbarazzo i sistemi dotati di requisiti minimi.
Conclusioni
Ether One è un titolo destinato a far parlare di sé: è ben progettato sotto tutti i punti di vista e offre al giocatore una discreta sfida nella risoluzione degli enigmi. Il vero punto di forza però è rappresentato da una trama caratterizzata da tematiche adulte che si presta a diverse interpretazioni e che ha il merito di far riflettere e di coinvolgere chiunque sia disposto a prestarvi la dovuta attenzione. I ritmi lenti e una storia probabilmente un po' frammentaria potrebbero far perdere all'opera prima di White Paper Games quella fetta di pubblico che da un videogioco cerca maggiore immediatezza e spensieratezza.
PRO
- Buona realizzazione tecnica
- Trama interessante
- Enigmi non banali
CONTRO
- Ritmo a volte un po' lento
- Inizio a singhiozzo
- Qualche bug